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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Bulbi e Daffadà (Pd) raccolgono l'allarme dei lavoratori agricoli: "Manca la manodopera"

"L’agricoltura vive una nuova emergenza: si sta avvicinando la stagione dei raccolti nei frutteti, nei campi e nei vigneti e, come lo scorso anno, manca la manodopera"

Si avvicina la stagione dei raccolti ma mancano i lavoratori nei campi. I consiglieri regionali Massimo Bulbi e Matteo Daffadà (PD) raccolgono l’allarme delle associazioni di categoria e presentano un’interrogazione.

"L’agricoltura vive una nuova emergenza: si sta avvicinando la stagione dei raccolti nei frutteti, nei campi e nei vigneti e, come lo scorso anno, manca la manodopera. Si tratta di alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro, braccianti, di cui almeno il 30% è straniero. Molti lavoratori stranieri sono rientrati nei paesi d’origine per sfuggire alla pandemia e non sono più tornati, altri non riescono a raggiungere l’Italia a causa dei blocchi alle frontiere; ad aggravare la situazione c'è la scadenza, il giorno 30 di aprile, dei permessi di soggiorno per i lavoratori stranieri presenti in Italia - spiegano i consiglieri Massimo Bulbi e Matteo Daffadà che hanno depositato un’interrogazione in Regione - nonostante la richiesta del mondo agricolo, all’approssimarsi del tempo del raccolto di frutta e verdura, non è ancora stata preannunciata l’adozione del nuovo decreto flussi".

"Alle difficoltà - proseguono - per l’arrivo di manodopera straniera si aggiungono quelle burocratiche che ostacolano l’utilizzo dei lavoratori italiani. «Ad oggi non è stata prorogata per il 2021 la possibilità di lavorare nelle campagne per i percettori di ammortizzatori sociali e del reddito di cittadinanza con contratti a termine - continuano Bulbi e Daffadà - c’è bisogno quindi di una radicale semplificazione che possa ridurre la burocrazia. Chi era occupato in altri settori in difficoltà potrebbe essere disponibile per i lavori agricoli stagionali".

I consiglieri interrogano la Giunta affinché "si solleciti il Governo a mettere in atto misure tempestive e flessibili: a prorogare i permessi i permessi di soggiorno dei lavoratori agricoli in scadenza, a emanare il nuovo Decreto flussi, a raggiungere accordi bilaterali con i Paesi dove è più rilevante il flusso di lavoratori; a valutare di regolamentare la “quarantena attiva”- già sviluppata in altre esperienze anche in territorio nazionale - che consente a chi proviene dall’estero di lavorare e vivere isolati dagli altri operai, dopo l’arrivo in Italia; ad avviare una radicale semplificazione che salvaguardando i diritti dei lavoratori, permetta di accedere al lavoro stagionale in agricoltura ai percettori di ammortizzatori sociali, studenti e altre categorie interessate; a sollecitare la Commissione europea a istituire il Digital green pass con l’obiettivo di consentire la libera circolazione nell’Unione per lavoro".

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