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Buda all'attacco sul bilancio: "Le 'lacrime e sangue' bloccheranno Cesenatico"

“Il PD ha vinto le elezioni con il motto “torniamo a correre” ma i primi passi di questa amministrazione vanno esattamente nella direzione opposta. Abbiamo assistito ad un annullamento di quasi tutti gli investimenti"

“Il PD ha vinto le elezioni con il motto “torniamo a correre” ma i primi passi di questa amministrazione vanno esattamente nella direzione opposta. Abbiamo assistito ad un annullamento di quasi tutti gli investimenti programmati, ad una incredibile diminuzione delle spese per servizi fondamentali per la nostra città ed infine ad un pesante aumento (più del 10%) della TARI, unica tariffa che potevano ritoccare. Lo scorso anno, cambiando il regolamento della TARI, avevamo previsto riduzioni alle imprese ora purtroppo rese inutili. La scusa usata è una generica accusa alla passata amministrazione mentre nei fatti dimostrano di essere impauriti e con poche idee propositive. Tagli ai servizi ed aumento delle tasse, facile amministrare così”: è la critica che viene dall'ex sindaco di Cesenatico Roberto Buda dopo l'approvazione del bilancio del Comune, che vede una manovra di contenimento della spesa di diversi milioni di euro.

Continua Buda: “Hanno dichiarato che per tre anni faranno pochissimi investimenti, hanno praticamente azzerato i contributi per le manifestazioni sportive, culturali e turistiche (circa 250 mila euro in meno), hanno ridotto del 5% le risorse per le manutenzioni (verde, strade, ecc. …).
Il PD aveva inoltre criticato pesantemente la nostra previsione dell’IMU sulle piattaforme ma anche nella loro proposta rimane questa entrata, hanno infatti previsto di incassarne il 15%, che sono più di 500 mila euro. Hanno sempre detto che era un artificio inventato dalla passata amministrazione ma anche loro l’hanno lasciata a bilancio! Alla faccia della coerenza”.

“Le difficoltà ci sono ed è impossibile negarlo, il problema è capire quali sono le reali cause. Occorre ribadire che dal 2011 l’applicazione del Federalismo Municipale sta massacrando i bilanci comunali. Cesenatico è stato uno dei comuni più colpiti, lo Stato ha infatti sottratto alla nostra comunità circa 9 milioni di euro ogni anno. Il Ragioniere Capo Riccardo Spadarelli lo ha bene descritto nella sua relazione alla delibera di Assestamento al Bilancio votata lunedì sera in Consiglio Comunale; ben 6 pagine su 21 dedicate a questa enorme vergogna. Perché i membri del PD cittadino non vanno dal loro segretario di partito Matteo Renzi nonché Presidente del Consiglio a lamentare questa situazione invece di attaccare strumentalmente chi ha cercato in questi anni, con grandi difficoltà, di mantenere Cesenatico bella e viva? Fino a che da Roma non cambieranno politiche nei confronti dei comuni sarà difficile amministrare per chiunque”,

Ed infine: “Ora per mesi ascolteremo accuse a quel “brutto” ed “incapace” di Buda e sfrutteranno questa calunnia per giustificare la loro politica "lacrime e sangue" che porterà un pericoloso stallo a Cesenatico smentendo fin da subito tutto quanto promesso in campagna elettorale. Cominciamo bene”. 

Sullo stesso tono l'ex assessore e consigliera Lina Amormino: “L’operazione di riaccertamento straordinario dei residui, che è stata portata a termine dalla nostra Amministrazione nell’estate dell’anno scorso, si è configurata, dal nostro punto di vista, come quella grande “operazione verità” che ha messo alla luce lo stato di grave disavanzo occulto in cui versava il nostro Comune all’indomani del giorno in cui abbiamo vinto le elezioni nel 2011. Una situazione figlia di una serie di politiche finanziarie del tutto elettorali, che vedevano da una parte il debito aumentare oltre qualsiasi soglia di sostenibilità e dall’altra il crescere delle entrate di difficile esazione. In altri termini, mentre la spesa aumentava costantemente per via dell’ammortamento del debito, le entrate si scontravano con insuperabili difficoltà di riscossione, creando una tanto evidente quanto logica situazione di squilibrio finanziario”.

“Accanto ad una montagna di debiti, che abbiamo onorato tra mille difficoltà nei 5 anni trascorsi alla guida della città, si era così venuta a creare anche una montagna di crediti, od inesigibili o di difficile esazione, stratificatisi in molti anni di mala gestione. Crediti questi che, sotto le passate giunte di centro-sinistra, potevano rimanere nel bilancio del Comune – così come sono rimasti - senza un congruo fondo di svalutazione. Risale infatti al 2012 (e cioè quando eravamo noi ad amministrare) la prima prescrizione normativa che ha imposto ai Comuni di accantonare a fondo svalutazione crediti almeno il 25% di tutti i residui attivi perenti, ossia di quei crediti aventi un’anzianità superiore ai 5 anni (comma 17, dell’art. 6 del decreto-legge 95/2012)”.

“Con il riaccertamento straordinario dei residui, divenuto improrogabile l’anno scorso con l’entrata in vigore della riforma della contabilità (decreto legislativo 118/2011), si è dovuto procedere allo stralcio, vale a dire alla cancellazione, di quelle poste creditorie, derivanti anche dalle giunte che ci hanno preceduto, da doversi ritenere ormai insussistenti. Non stupisce quindi che in quella sede sia emerso un disavanzo complessivo che sfiora i 6 milioni di euro e che peserà sulle spalle dei nostri cittadini per i prossimi trent’anni.  Dare la colpa alla nostra Amministrazione dei problemi che il PD stesso ha creato nel passato può corrispondere a una buona propaganda ma di sicuro rappresenta un pessima pratica politica verso chi ha riposto fiducia in loro”.

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