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Bilancio 2013, allarme di Lucchi: "Rischio blocco dei lavori pubblici"

"Il Comune - spiega Lucchi - si è impegnata per definire un bilancio in grado di garantire ai cesenati certezze sulla nostra rete di servizi e sullo sviluppo della città"

Giovedì sarà votato il nuovo bilancio preventivo del Comune. "Nei mesi scorsi, in più di un’occasione abbiamo sottolineato l’estrema difficoltà di questo bilancio, in cui i paletti rigidissimi imposti dal patto di stabilità si affiancano alla nettissima riduzione dei trasferimenti erariali - afferma il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi e il vice Carlo Battistini -. Non solo: molti aspetti restano in sospeso, e dovrà essere il nuovo Governo a dare indicazioni, ma il quadro incerto emerso dalle urne non lascia presagire che ciò possa avvenire nei tempi rapidi che gli enti locali auspicano".

"Ciò nonostante, l’Amministrazione comunale di Cesena si è impegnata per definire un bilancio in grado di garantire ai cesenati certezze sulla nostra rete di servizi e sullo sviluppo della città - continuano Lucchi e Battistini -. Siamo riusciti a mettere a punto la manovra tenendo fede all’impegno di salvaguardare i nostri servizi ‘identitari’, soprattutto quelli educativi e sociali e di non aumentare né le aliquote dell’addizionale Irpef e dell’Imu prima casa, né le rette. Per raggiungere questo scopo abbiamo lavorato per contenere i costi dei servizi, e siamo intervenuti in modo consistente sul riassetto della stessa struttura interna del Comune e sugli interventi a favore di enti e società partecipate, proseguendo così in quell’attenta opera di controllo dei costi comunali che ci contraddistingue già da tempo".

"E, malgrado le difficoltà, abbiamo voluto confermare il nostro impegno per lo sviluppo e il lavoro, riservando anche quest’anno risorse consistenti alle politiche per la crescita e l’occupazione - aggiungono sindaco e vice -. Basti ricordare i 100mila euro destinati alle nuove imprese giovanili nel settore delle nuove tecnologie informatiche e 200mila euro messi a disposizione per favorire il credito alle imprese e la stabilizzazione del lavoro. Fin dall’inizio di questa gravissima crisi economica, infatti, abbiamo considerato un nostro dovere, pur nell’ambito limitato delle nostre competenze, fare tutto il possibile per sostenere il lavoro e le imprese del territorio, nella consapevolezza che si tratta di un tassello fondamentale per la ripresa dell’intera comunità cesenate".

Lucchi e Battistini affermano che gli "intenti non sono, purtroppo, assecondati dal quadro legislativo in cui siamo costretti a muoverci; al contrario, le norme ora in vigore pongono ulteriori ostacoli, i cui effetti temiamo possano essere disastrosi. A impensierire, in particolare, è il meccanismo perverso del tetto di spesa per investimenti imposto dal Patto di Stabilità a tutti i Comuni, senza considerare il loro stato di salute finanziaria e le capacità di gestione dimostrate. Così, anche un Comune come il nostro, che ha in cassa circa 40,5 milioni di euro e quindi sarebbe in grado di liquidare velocemente i circa 21 milioni di impegni attualmente in essere, rischia di non poter pagare le imprese che realizzano opere pubbliche e di dover bloccare qualsiasi nuovo progetto".

"Una situazione che non preoccupa solo l’Amministrazione, ma anche il mondo imprenditoriale, che ce lo a segnalato in più di un’occasione. Ecco perchè nel Consiglio comunale, accanto alla delibera di bilancio, abbiamo chiesto di mettere all’ordine del giorno una mozione che chiede di poter escludere dal patto di stabilità gli investimenti produttivi, con l’auspicio che su di essa si registri la convergenza di tutti i gruppi - aggiungono Lucchi e Battistini -. Imporre il blocco dei lavori pubblici anche a chi ha i conti in regola, significa costringere a rinunciare a opere necessarie, spesso attese da tempo dalle comunità".

"E gli effetti cominciano già a vedersi anche nella realtà cesenate - proseguono -. Ecco perché sabato prossimo andremo, insieme ai rappresentanti della Provincia, a Bulgarnò e a Ponte Cucco, presso i cantieri, attualmente bloccati, di due rotonde da tempo sollecitate dai cittadini di quelle zone. In entrambi i casi l’Amministrazione Provinciale di Forlì-Cesena, in accordo da tempo con il Comune, sarebbe in grado di realizzare le opere, avendone le risorse finanziarie necessarie, ma ne è impedita dai limiti posti dal “Patto di stabilità”. In questi punti metteremo un cartello con il quale spiegheremo ai cittadini perché gli interventi che hanno richiesto non possono andare avanti. Noi però non ci arrendiamo e faremo tutto quello che è in nostro potere per cercare di superare anche questo ostacolo".

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