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Bilanci comunali, "la Corte dei Conti di controllo rileva ben cinque irregolarità"

La Delibera della Corte dei Conti di controllo sui bilanci comunali, rileva ben cinque irregolarità contabili, definite "non gravi", ma pur sempre irregolarità, sulle quali la stessa Corte invita l'organo di revisione dell'Ente a una vigilanza attenta.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

La Delibera della Corte dei Conti di controllo sui bilanci comunali, rileva ben cinque irregolarità contabili, definite "non gravi", ma pur sempre irregolarità, sulle quali la stessa Corte invita l'organo di revisione dell'Ente a una vigilanza attenta.  In sostanza, la Corte dice che il Comune non ha redatto correttamente gli atti di bilancio. Ha approvato in ritardo il rendiconto 2015 perchè, come sollevato dalle opposizioni, non ha depositato in tempo tutti gli atti per l'esame dei consiglieri. Ha fatto un errore nell'imputazione di spese di € 110.000.000, nell'esercizio 2016 anzichè nel 2015 del bilancio pluriennale, per il quale si è resa necessaria una variazione di bilancio. L'Amministrazione esegue circa sei variazioni di bilancio annuali. Ciò significa che cambia spesso parere e "sistema" il bilancio sulla base non di una visione organica e complessiva, ma sulla base degli umori del momento e di errori da sistemare (come in questo caso).

Non ha considerato le spese per indennità di fine mandato del sindaco (in scadenza nel 2019) in un apposito accantonamento tra le spese del bilancio di previsione, anche se poi ha corretto la posta nel rendiconto 2016.
Non ha considerato le spese sostenute per il personale a tempo determinato ai fini della valutazioe del rispetto dei limiti di spesa. Su questa vicenda la Corte aveva già richiamato il Comune, che però non si è adeguato, pur presentando un prospetto da cui risulterebbero rispettati i parametri tra sepse ed entrate.


Un rilievo particolare va dato alla parte della relazione derlla Corte dei Conti che riguarda il rapporto tra il Comune e le società partecipate ed alla verifica dei crediti e dei debiti reciproci. Emergono problemi che non permettono di chiarire con chiarezza detti rapporti, in parte per lo sfasamento dei relativi bilanci, ma in parte anche per la resistenza, in particolare della maggior società del territorio, Hera s.p.a., a fornire i dati necessari. La Corte ribadisce l'obbligo in tal senso gravante anche sulle società quotate in borsa. Va sottolineata la scarsa trasparenza di una gestione che frutta al Comune un dividendo annuale, ma che comporta una tariffazione per i rifiuti (Tari), fissata al massimo grado e con aumenti progressivi, particolarmente rilevanti in quest'ultimo anno.


Preciso che la Delibera della Corte si limita a controllare dal punto di vista formale il bilancio senza ovviamernte entrare nel merito delle scelte effettuate. Non valuta quindi l'elevata tassazione, la mancanza di una reale spending review, gli obblighi risarcitori imposti dai giudici per scelte errate, la confusione in ambito finanziario e di utilizzo del personale derivante dall'attuazione dell'Unione dei Comuni, la mancanza di reazione a un problema di sicurezza sempre più evidente, l'assenza di misure per contrastare il ristagno dell'economia che pur ha carattere generale. Se ora ci si mette pure la Corte dei Conti ... 


Stefano Spinelli
coordinatore politico Libera Cesena

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