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Benessere animale, Bartolini (Pdl) propone modifica alla legge regionale

La legge regionale numero 5 del 17 febbraio 2005 che riguarda le "Norme a tutela del benessere animale" è stata recentemente modificata dalla legge regionale numero 3 del 29 marzo

La legge regionale numero 5 del 17 febbraio 2005 che riguarda le “Norme a tutela del benessere animale” è stata recentemente modificata dalla legge regionale numero 3 del 29 marzo. “Quest’ultima legge regionale – dichiara Luca Bartolini – ha introdotto una norma che, come ho dimostrato nei miei interventi pubblici degli ultimi giorni, mette a rischio il possesso e la detenzione di animali d’affezione, in particolare cani, da parte di privati cittadini e che, addirittura, contrasta con un’altra norma anch’essa introdotta dalla medesima legge regionale di recente approvazione”.

“La norma incriminata – continua il Consigliere regionale del PDL – è costituita dall’integrazione apportata all’articolo 3 ‘Responsabilità e doveri generali del detentore’, comma 2, della legge regionale n. 5/2005, grazie all’inserimento della famigerata lettera f bis), che obbliga in particolare il proprietario di un cane a garantire al proprio animale un ricovero avente le stesse dimensioni strutturali e caratteristiche tecniche di quello previsto per il ricovero ordinario nei canili pubblici e negli allevamenti di cani per fini commerciali operanti nel territorio regionale. Poiché sono pochi i fortunati cittadini che dispongono di  150 metri quadrati di area recintata per lo sgambamento, con la nuova legge 3/2013 necessitano 20 metri quadrati di box per cane più altri 10 metri quadrati per ogni cane aggiuntivo quando una camera matrimoniale standard dove dormono due persone adulte è di soli 14 metri quadrati".  

"Tale norma, voluta dalla lobby animalista, appare una forzatura che non solo urta il buon senso ma mette a rischio la detenzione, l’adozione e il commercio di cani da parte dei cittadini dell’Emilia-Romagna che si troverebbero costretti a liberarsi dei cani vista l’impossibilità a detenerli”, aggiunge l'esponente del Pdl. Conclude Bartolini: “La mia proposta di legge regionale, pertanto, che si compone di un solo articolo, è espressamente volta ad abrogare l’insensata lettera f bis) dal comma 2, dell’articolo 3 della legge regionale n. 5 del 2005. In tal modo, secondo quanto previsto dall’art. 4, comma 2 bis, della l.r. n. 5/2005, così come modificata dall’art. 3, comma 1, della l.r. n. 3/2013, gli unici obblighi che i proprietari di cani saranno chiamati a rispettare per la detenzione dei loro amici a quattro zampe e gli specifici requisiti delle strutture di ricovero dei cani cui dovranno conformarsi saranno quelli previsti dalle apposite indicazioni tecniche che a breve verranno emanate dalla Giunta regionale, sentita la Commissione assembleare competente. Tutti i proprietari di cani detenuti all’aperto, in particolare contadini, cacciatori e tartufai, che erano nel mirino dell’integralismo animalista, potranno a questo punto tirare un sospiro di sollievo”.

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