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Bartolini (Pdl): "Aziende strozzate dalla burocrazia e dalle tasse"

A Cesena, la scorsa settimana, in due importanti occasioni si è riflettuto sulla situazione economica locale: il Confartigianato Day prima, la Giornata dell'Economia organizzata in Fiera dalla Camera di Commercio

A Cesena, la scorsa settimana, in due importanti occasioni si è riflettuto sulla situazione economica locale: il Confartigianato Day prima, la Giornata dell'Economia organizzata in Fiera dalla Camera di Commercio poi. Le difficoltà confermate dai dati camerali sono state anticipate dalle giuste rimostranze degli artigiani, che hanno denunciato una burocrazia, alimentata anche da norme e regolamenti locali, che rende ancor più complicata la vita alle imprese.

“Ho partecipato all'assemblea di Confartigianato Cesena, apprezzando l'intervento del segretario Stefano Bernacci - interviene il consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl) - Se ci troviamo in questa pessima situazione, dove i dati economici locali sono peggiori di quelli dell'Emilia-Romagna, lo si deve anche all'iper regolamentazione introdotta nel nostro territorio: le tante, troppe, leggi regionali sono applicate in modo diverso da Comune a Comune, creando un caos normativo in cui le imprese faticano a muoversi. In questo modo le aziende sono caricate di inutili costi, costi non produttivi che non generano ricchezza”, sottolinea l'esponente del Popolo della Libertà. “Tutto ciò è ancora più vero in ambito urbanistico: il pubblico strozza l'edilizia che rappresenta uno dei principali motori della nostra economia. Questa burocrazia autoreferenziale spinta all'ennesima potenza non ha più ragione di esistere! Ci sono normative regionali sulla sicurezza, per esempio, adatte a una centrale atomica, ma che sono applicate a tutte le singole aziende, anche quelle più piccole”.

Confartigianato ha poi ricordato l'abnorme pressione fiscale. “Un tema nazionale, certo, ma con l'Imu tanti Comuni hanno deciso di far cassa sulle imprese spingendo la tassa al massimo per gli immobili produttivi – rimarca Bartolini – niente di più sbagliato: sono milioni di euro che se ne vanno dal territorio, si toglie ossigeno sia alla famiglie, che così hanno un'inferiore capacità di spesa, sia alle aziende. Aziende che, in diversi casi, aspettano di essere pagate dalla pubblica amministrazione: se un tempo gli imprenditori chiudevano se strangolati dai debiti, oggi sono strangolati dai crediti... impossibilitati a riscuotere. E non giocano certo a loro favore i tempi assurdi della giustizia civile”.

La politica, dal Governo ai Comuni, è chiamata a un intervento urgente. “Non lasciamo il mondo imprenditoriale solo, aiutiamo le imprese che vogliono crescere creando le migliori condizioni affinché svolgano al meglio il proprio lavoro - sollecita Luca Bartolini - Si parla di stretta creditizia, da dieci anni nella nostra provincia si parla ripetutamente di patto Patto per lo sviluppo tra istituzioni, imprese e banche. Che fine ha fatto questo Patto per lo sviluppo che tanti convegni ha impegnato? Non serve un'inutile antagonismo tra mondo del credito e mondo produttivo – conclude il consigliere regionale – ma le banche devono ascoltare le imprese e devono sapere leggere il territorio: crescere si può, assieme”.

 

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