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Bando periferie, il Governo cambia idea. Lucchi al Premier Conte: "Poca serietà"

"Che fine ha fatto l’annunciato decreto che avrebbe sbloccato i fondi del “bando periferie”? Come è possibile che il Capo del Governo si rimangi l’impegno assunto appena una settimana fa?"

"Che fine ha fatto l’annunciato decreto che avrebbe sbloccato i fondi del “bando periferie”? Come è possibile che il Capo del Governo si rimangi l’impegno assunto appena una settimana fa? Quali i motivi di questo voltafaccia?" Sono le domande che il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi rivolge direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte dopo la notizia che i finanziamenti promessi sembrano nuovamente spariti. Lo fa in una lettera inviata oggi al Capo dell’Esecutivo, con la quale evidenzia le difficoltà che il Governo, con questa decisione, sta creando ai Comuni, negando le somme necessarie per progetto di riqualificazione fondamentali per le città. E anche se Cesena, grazie a un bilancio solido, potrà far fronte con le proprie forze al progetto delle Tre piazze, il Sindaco Lucchi non manca di stigmatizzare l’operato del Presidente Conte, valutando come particolarmente grave la mancanza di spiegazioni: “non è un modo serio di lavorare e nemmeno rispettoso di chi, ogni giorno, amministra le proprie comunità”.

LA LETTERA DI LUCCHI A CONTE

"Gentile Presidente, una settimana fa, con una Sua dichiarazione rilasciata alle agenzie di stampa, confermava il Suo impegno e quello del Governo da Lei presieduto a predisporre, entro una settimana, un decreto che revocasse il blocco dei fondi del cosiddetto “bando periferie”, inserito nel decreto Milleproroghe che, anche grazie ad accordi formali già sottoscritti con il Governo che ha preceduto il Suo, ha causato l’indignazione degli amministratori, senza distinzione di appartenenza politica, di tutte le principali città italiane. “Come avevo preannunciato al sindaco De Caro e alla delegazione dell’Anci, fin dalla settimana prossima valuteremo l’inserimento in un provvedimento di una previsione normativa che consenta la realizzazione dei progetti esecutivi in corso, di poter realizzare i progetti già preventivati e in corso e per quanto riguarda gli altri li spalmeremo negli anni a venire”. Queste le Sue parole testuali.  Dai giornali di oggi apprendiamo invece che il decreto non verrà fatto. Dunque, mi corregga se sbaglio nell’interpretazione di questa Sua decisione, noi Sindaci dobbiamo dedurre la totale mancanza di volontà del Suo Governo di sbloccare questi fondi" scrive il sindaco.

"Mi permetta di osservare, gentile Presidente, che questo modo di amministrare la cosa pubblica non può funzionare. Qualunque amministratore pubblico, a qualsiasi livello di governo, di fronte ad una promessa fatta la deve mantenere o, in caso contrario, ha il dovere di spiegare perché non la mantiene. Questo si aspettano da noi Sindaci ogni giorno i cittadini, e questo ci aspettiamo da Lei, Presidente del Consiglio dei Ministri, noi Sindaci: serietà e impegno verso la parola data. Perché altrimenti saltano davvero le basi e le fondamenta della convivenza e del governo di una comunità. Nel nostro caso, come Comune di Cesena – considerando un finanziamento regionale di 1,5 milioni di euro che pensiamo di ottenere e le nostre disponibilità di bilancio –, riusciremo ugualmente a portare a compimento il progetto delle “Tre Piazze” che avevamo previsto di attuare grazie al bando periferie, per il quale avremmo ottenuto (ora il condizionale è più che d’obbligo) un finanziamento statale di 1,8 milioni di euro. Ma non basta a sentirsi rassicurati il fatto che Cesena, grazie ad un bilancio sano e solido, anche in questo caso ce la farà con i propri mezzi" continua Paolo Lucchi.

"Perché, mi permetta di affermarlo sia da cittadino che da amministratore pro tempore della cosa pubblica, avere la certezza che il capo del Governo possa cambiare idea così rapidamente su di una propria promessa, senza sentire neppure il dovere di spiegare il perché, è quantomeno poco rassicurante A mio modesto parere, questo non è un modo serio di lavorare e nemmeno rispettoso di chi, ogni giorno, amministra le proprie comunità, spesso con non poche difficoltà di bilancio" conclude il primo cittadino di Cesena.

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