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Bagno, Comune in rosso. Il sindaco: "Riduzione delle tasse. Ma dipenderà dalla sanzione del Ministero"

Chiarisce Baccini: "L’assenza di una sanzione così pesante ci consentirebbe immediatamente di operare una riduzione della tassazione, al fine di agevolare imprese e cittadini e distribuire i carichi in proporzione alle disponibilità"

Il Comune di Bagno di Romagna ha incontrato giovedì sera i cittadini per aggiornare sulla situazione del bilancio. "La criticità della situazione - ha affermato il sindaco Marco Baccini nel corso dell'incontro alla Sala Consiliare del Comune - è rappresentata dalla ormai nota questione dello sforamento del patto di stabilità violato dalla precedente amministrazione, che comporta un debito in capo al Comune per un importo di 1.168.000 euro da ripianare entro il 2014".

"La situazione, già grave se si considera che il debito costituisce il 20% circa delle entrate correnti, è aggravata dal fatto che le azioni messe in atto potranno produrre effetti solo nella seconda parte dell’anno solare - ha aggiunto il primo cittadino -. Alla gestione del debito si somma poi la necessità di dover prendere in carico anche la gestione del rispetto del patto di stabilità 2014, già ampiamente compromesso al momento del nostro insediamento a causa di quello che i funzionari del Ministero dell’Interno chiamano “l’anatocismo del Patto” per definire l’effetto a catena che lo sforamento provoca sui bilanci degli anni successivi".

"In questo contesto, la nostra azione – ha specificato il Sindaco – è stata preordinata in primo luogo ad evitare il commissariamento del Comune, paventato dalla Corte dei Conti, dal Prefetto e dai Ministeri, al fine di mantenere la gestione dei servizi per tentare di risanare la grave situazione in cui ci veniamo a trovare, avendo comunque cura, nei limiti del possibile, delle esigenze della collettività, in ogni forma di espressione". Baccini ha poi proseguito dando evidenza della strategia adottata, caratterizzata da due strade parallele.

"La prima - ha chiarito - è stata quella politica, preordinata a stimolare una manovra legislativa che evitasse o, quantomeno, attenuasse l’obbligo di pagare la sanzione, in ragione della nostra volontà di ricercare una soluzione che permettesse di risolvere il problema con un’azione indolore per i cittadini. Una strada ha comportato un lavoro enorme e un rilevante dispendio di energie, che ci ha assorbito nei mesi precedenti e ci assorbe tutt’ora. Del lavoro svolto ad oggi rimane traccia nelle 91 lettere scritte e inviate ai vari interlocutori e negli oltre 37 incontri con i parlamentari, gli enti e gli organi di governo".

"Per ora, da questo lavoro è emerso che la Regione Emilia si è resa disponibile a tamponare lo sforamento del patto 2014 - ha sostenuto il sindaco -. Diversamente, i Ministeri stanno lavorando sul lato sanzione. In questo versante, seppur ancora non sia stata approvata una manovra risolutiva o preordinata ad attenuare le conseguenze della sanzione, la rinnovata manifestazione di impegno sia da parte degli organi di governo che dei parlamentari coinvolti ci spinge a ritenere ragionevolmente che prima del 31 dicembre una misura di contenimento verrà adottata. Nonostante queste previsioni, tuttavia, abbiamo parallelamente e prudenzialmente voluto – sin da subito – gestire il rischio che una tale manovra legislativa non arrivasse nei tempi di approvazione del bilancio, attraverso un’attività tecnica di gestione del bilancio, che abbiamo concordato con la Corte dei Conti e con i Ministeri".

In questo ambito, il sindaco ha illustrato con una serie di slides le varie azioni adottate, tra cui i risparmi di spesa che hanno consentito una riduzione di uscite per 281mila euro, il sistema della tassazione con le esenzioni e detrazioni concordate con le rappresentanze sindacali e le associazioni di categoria, nonché il gettito previsto dalla istituzione in via sperimentale della tassa di soggiorno. "Al riguardo – ha spiegato il primo cittadino - abbiamo in primo luogo messo in atto una manovra di risparmi di spesa finalizzata ad arrestare le uscite correnti, oltre a rivedere taluni servizi che risultavano non più sostenibili, e ciò al fine di rivedere il sistema della tassazione solo in ultima istanza ed al netto di ogni sforzo possibile per ridurre il disavanzo con operazioni diverse dalla tassazione".

"La gravità della situazione e la volontà di rivedere il sistema della tassazione solo per quanto necessario, ci ha spinto ad adottare delle misure anche impopolari e criticate, che si sono rese però necessarie e determinanti - ha evidenziato Baccini -. Al netto dei risparmi attuati, ci siamo trovati di fronte alla necessità di dover elevare il sistema della tassazione: un’azione obbligata ed altrettanto sofferta. L’Amministrazione ha attuato poi una serie di manovre “straordinarie”, scaturite da accordi con Romagna Acque, Hera, Regione Emilia Romagna. Al netto di tali manovre, resta ora da gestire un disavanzo di 350mila euro circa, per il quale il sindaco e l’amministrazione stanno continuando a lavorare. Tra le varie soluzioni si sta anche dialogando con il consiglio di Amministrazione della società partecipata Terme Sant’Agnese S.p.a. al fine di valutare un eventuale aiuto anche da parte della stessa in soccorso del proprio socio di maggioranza".

Anche in riferimento a quest’ultimo aspetto, il sindaco ha tenuto a precisare "che nel momento in cui dovesse arrivare il provvedimento Ministeriale di attenuazione della sanzione, il Comune potrebbe disporre di un avanzo, che si impegnerà a utilizzare in prima battuta per operare una restituzione alle Terme Sant’Agnese, per ripianare il minor contributo di Romagna Acque, nonché per finanziare il contributo per il centro storico di 250mila euro e non perdere il contributo di 500mila stanziato dalla Regione. Se dovesse rimanere un residuo, la destinazione dello stesso verrebbe concordata con i cittadini nell’ambito del progetto di bilancio sociale che interesserà il bilancio di previsione del 2015".

"In ogni caso, l’assenza di una sanzione così pesante ci consentirebbe immediatamente di operare una riduzione della tassazione, al fine di agevolare imprese e cittadini e distribuire i carichi in proporzione alle disponibilità, secondo quella equità sociale concordata con i sindacati", ha garantito il primo cittadino. Baccini ha concluso evidenziando di aver dovuto fare i conti con un inizio di mandato che non poteva essere più difficoltoso di quello che si è trovato a gestire. “Ritengo che l’unico modo per uscirne sia quello di ritrovare l’unità di comunità e la fiducia nel risolvere la situazione. Di comprendere che veramente ne usciremo se ognuno dimostra di comprendere la situazione senza demagogia e che ognuno è parte indispensabile e necessaria a superare la problematica”

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