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Bagno di Romagna, Buonguerrieri (Fratelli d’Italia): “Un errore chiudere la piscina coperta"

"Per il futuro, invece, le certezze non esistono: l’amministrazione comunale non ha un reale progetto sul nuovo polo sportivo"

 “L’unica certezza è che la piscina coperta di Bagno di Romagna chiuderà. Per il futuro, invece, le certezze non esistono: l’amministrazione comunale non ha un reale progetto sul nuovo polo sportivo e scarica la responsabilità sui cittadini con la solita scusa del coinvolgimento popolare. Se si voleva coinvolgere i cittadini era giusto farlo prima della chiusura e non dopo”. A segnalarlo è Alice Buonguerrieri, vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e responsabile del comprensorio cesenate, consigliere comunale a Bagno di Romagna che fa sue le tante legittime critiche e lamentele pervenute nelle ultime settimane dai cittadini.

“Il Consiglio – ricorda Buonguerrieri – si è espresso sulla chiusura definitiva della piscina coperta con i voti favorevoli da parte di tutti i presenti, ad eccezione del mio: mi sono astenuta perché sono consapevole del fatto che la struttura, che presenta anche limiti tecnici, abbia costi elevati per le casse comunali e quando si parla di soldi pubblici occorre massima attenzione, ma non per questo avrei potuto come gli altri votare a favore poiché, allo stato dei fatti, con questa chiusura l'unico dato certo è il grave disservizio che si crea alla nostra comunità e perchè il taglio dei costi non può passare sempre dal taglio dei servizi. Dopo la palestra comunale è il turno della piscina, chi vorrà praticare nuoto dovrà spostarsi altrove. Sei anni di silenzio sul punto, da parte di questa Amministrazione, per poi giungere alla chiusura improvvisa della struttura e senza alcun'altra reale prospettiva e intanto si è persa anche l' "opportunità" di abbattere i costi a carico del Comune attraverso l'utilizzo della centrale a biomasse”.

L’amministrazione ha poi scelto di sottoporre ai cittadini un questionario “partecipativo” online sul nuovo polo sportivo. “Dopo la scelta sbagliata di chiudere la piscina coperta – spiega Buonguerrieri – assistiamo a un altro errore: Il coinvolgimento popolare non è altro che un pretesto per mascherare l’assenza di un progetto. Un tentativo di condivisione che è anche riuscito male sia per i contenuti mal posti, sia per i fini, se si considera che l’obiettivo dichiarato è quello di ottenere 500 risposte, con una percentuale di popolazione coinvolta troppo esigua. La sostanza è che a Bagno di Romagna si chiude la piscina, mentre altri territori fanno il possibile per conservare strutture di questo tipo o per aprirne, vista l’importanza di uno sport come il nuoto per tutti, adulti, bambini ma anche soggetti portatori di particolari patologie che non potrebbero fare altri sport. Non ci si può limitare a una mera analisi dei costi, occorre una visione strategica che quest’amministrazione non ha. Lo dimostra il (non) progetto di riqualificazione del centro sportivo comunale e dell’area del vivaio: ci pensino pochi cittadini, poi si vedrà. Così è una sconfitta per Bagno di Romagna”. 

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