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Ausl unica, vertice con i sindacati: "Il percorso sarà gestito a livello locale"

Massimo coinvolgimento degli Enti locali, delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, delle Organizzazioni sindacali, dei professionisti: così è stato portato avanti il progetto di costituzione dell'Ausl unica della Romagna

Massimo coinvolgimento degli Enti locali, delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie, delle Organizzazioni sindacali, dei professionisti: così è stato portato avanti il progetto di costituzione dell'Ausl unica della Romagna, per la quale il "Tavolo di coordinamento politico strategico" (che riunisce gli Amministratori dei territori interessati) ha elaborato una bozza di progetto di legge regionale, inviata martedì a tutti gli interlocutori per la necessaria discussione e condivisione, che è stata anche presentata mercoledì mattina alle organizzazioni sindacali a Pievesestina.

Ad organizzarlo le Conferenze territoriali sociali e sanitarie della Romagna, al quale hanno partecipato l’assessore alle politiche per la salute, Carlo Lusenti,  il direttore generale sanità e politiche sociali della Regione Emilia-Romagna, Tiziano Carradori,  oltre agli Amministratori Claudio Casadio (presidente Provincia di Ravenna), Fabrizio Matteucci (sindaco di Ravenna), Giovanni Malpezzi (sindaco di Faenza), Roberto Balzani (sindaco di Forlì), Paolo Zoffoli (sindaco di Forlimpopoli), Guglielmo Russo (vicepresidente Provincia Forlì-Cesena), Paolo Lucchi (sindaco di Cesena), Stefano Vitali (presidente Provincia di Rimini).

"L'incontro si è svolto in un buon clima di collaborazione ed è stato molto utile. I sindacati – ha commentato l'assessore alle politiche per la salute della Regione Carlo Lusenti - hanno espresso apprezzamento per il lavoro svolto. Ora il percorso sarà gestito a livello locale dai sindaci e dai presidenti delle Conferenze territoriali sociali e sanitarie e sarà, come è stato fino ad ora, un percorso aperto a proposte e ad approfondimenti".

Il progetto di legge prevede che il nuovo assetto aziendale sia il frutto di "un esaustivo confronto con tutti i Comuni, con le rappresentanze sindacali e associative, con i professionisti e gli operatori”. Alla base della articolazione organizzativa, il progetto indica la  capacità di garantire da un lato condizioni di equa accessibilità ai servizi, dall’altro condizioni di massima efficienza e sostenibilità economico-finanziaria. Il luogo strategico della programmazione locale sarà il Distretto, “la maglia base di una rete di servizi integrati”, all’interno dei quali garantire tutti i servizi di assistenza alla persona (sanitari, socio-sanitari, sociali).

Confermato – dove non in contrasto con la nuova programmazione della rete ospedaliera regionale – l'assetto attuale delle discipline specialistiche sia a livello ospedaliero che territoriale. Il testo impegna inoltre a garantire l’equità del contributo della nuova Azienda Usl unica da parte delle Aziende sanitarie confluenti “per ridurre il rischio” che quelle realtà che oggi sono in condizione di equilibrio si sentano chiamate a sostenere gli effetti di piani di rientro, non ancora conclusi, di altre Ausl. Prioritario poi, a supporto dell’intero processo, adottare “tutti i provvedimenti” per sostenere il personale interessato dai processi di riorganizzazione, a partire dalla tutela della base occupazionale.

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