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Stangata Tari, Bagno di Romagna impugna la delibera sugli aumenti

Il problema, che interessa in modo trasversale tutti i Comuni della Provincia, nasce proprio dagli aumenti della Tari determinati da Atersir regionale

L'aumento della tariffa dei rifiuti sui banchi del consiglio comunale di Bagno di Romagna. L’argomento è stato aggiunto in via urgente ai temi già fissati all’ordine del giorno per la necessità di rispettare i termini di legge di approvazione del Piano Economico Finanziario disposto da Atersir, che quest’anno sta causando seri problemi alle amministrazioni comunali della Provincia di Forlì-Cesena, con insurrezione dei sindaci. Il problema, che interessa in modo trasversale tutti i Comuni della Provincia, nasce proprio dagli aumenti della Tari determinati da Atersir regionale, dopo che per ben due volte il Consiglio d’ambito locale, ove siedono le Amministrazioni comunali, ha rigettato le proposte di Piano Economico presentate da Atersir per il 2017.

"Nonostante il parere contrario dei sindaci, tuttavia, l’agenzia regionale ha determinato di imperio il Piano Economico che sancisce un aumento delle tariffe della Tassa sui Rifiuti, così esautorando il ruolo delle amministrazioni locali all’interno del consiglio locale e causando l’insurrezione dei sindaci, che vedono esautorati i propri poteri per un’ennesima volta", spiega il sindaco Marco Baccini.

Della vicenda se ne è occupato l’assessore Enrico Spighi, che in Consiglio comunale ha precisato "come l’amministrazione si sia trovata costretta ad approvare l’aumento delle tariffe esclusivamente per i tempi di legge ed evitare di addossare all’Ente comunale un ammanco che rappresenterebbe un debito fuori bilancio, ciò che causerebbe un danno concreto sia all’Ente stesso che alla comunità". Spighi e Baccini hanno comunicato che, a seguito dell’approvazione, "il Comune si riserva la possibilità di impugnare al Tar la delibera con cui Atersir ha avvallato gli aumenti sulla tariffa dei rifiuti richiesti da Hera, secondo una strategia concordata con tanti altri sindaci della provincia, ed in primis con quelli della Vallata del Savio, che procederanno nello stesso modo nei prossimi giorni".

“E’inaccettabile - dichiarano Spighi e Baccini - questo modo di procedere di Atersir ed Hera nei confronti delle amministrazioni comunali, che si trovano costrette a subire decisioni che non solo non state condivise, ma che per ben due volte sono state bocciate dal Consiglio Locale. Il problema è tanto più grave se consideriamo che Atersir ci ha fornito la delibera solo nel corso della giornata di ieri, a poche ore dal Consiglio comunale, impendendo quindi anche di attivare una commissione consigliare sul tema e privando i consiglieri di poter prenderne conoscenza e approfondire l’argomento”. Il Piano tariffario, che per il Comune di Bagno di Romagna prevede un aumento del 5,17%, ha trovato infatti il voto contrario di Claudio Valbonesi della Lista di centrosinistra e la non partecipazione al voto del consigliere Camagni della lista di centrodestra. Anche nella maggioranza si sono registrate posizioni di non condivisione del metodo adottato da Atersir, con l’astensione dal voto dei consiglieri Locatelli e Gabrielli.

“L’aumento percentuale della Tariffa dei Rifiuti per il nostro Comune - spiega Spighi - trova fondamento nella produzione aggiuntiva per il 2016 di oltre 200 tonnellate di rifiuti indifferenziati e nei costi di gestione connessi alla prossima messa in funzione della stazione di Pompogna". "Anche se gli aumenti dovessero essere fondati e veritieri - continuano l’assessore Spighi e il sindaco Baccini - non è accettabile il modo di procedere di Atersir ed Hera che continuano a proporre, anzi, questa volta ad imporre, alle amministrazioni comunali dati non verificabili e secondo tempistiche che non consentono approfondimenti né condivisioni con i consigli comunali, che sono invece gli organi rappresentativi delle comunità locali che devono esprimersi con consapevolezza e coscienza. Proprio per queste ragioni, più volte espresse in consiglio locale e sempre rimaste inevase da Atersir regionale, siamo convinti a impugnare ora la delibera che impone gli aumenti insieme alle altre amminitrazioni comunali". 
 

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