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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Asili, rette più alte per i redditi maggiori. Il sindaco: "Costretti dal governo"

Con l'avvio del prossimo anno scolastico entrerà in vigore il nuovo sistema di calcolo delle rette per le scuole dell'infanzia comunali e statali di Cesena, che comporterà anche una revisione degli importi. Tariffe modulate in base al reddito

Con l’avvio del prossimo anno scolastico entrerà in vigore il nuovo sistema di calcolo delle rette per le scuole dell’infanzia comunali e statali di Cesena, che comporterà anche una revisione degli importi. Tariffe modulate in base al reddito Isee su cinque fasce e non più su tre. L’incremento è proporzionale al reddito nelle fasce più basse. Per il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore Elena Baredi, si tratta di un provvedimento necessario di fronte ai tagli del governo.

“Si tratta di una decisione sofferta, – Lucchi e Baredi – scaturita dalla volontà di mantenere l’alta qualità dei nostri servizi scolastici e, al tempo stesso, continuare a garantire l’accesso a tutti i bambini e le bambine di Cesena, pur di fronte ai pesantissimi tagli del Governo, che ci costringeranno a far a meno di circa 7 milioni di euro fra quest’anno e il prossimo”.

“Nei prossimi giorni tutte le famiglie interessate riceveranno una nostra lettera, in cui spiegheremo i motivi di questa scelta e forniremo tutti i dettagli – affermano Lucchi e Baredi -. Il nuovo metodo di calcolo prende le mosse dal cosiddetto ‘quoziente Cesena’: questo significa che ciascuna famiglia sarà chiamata contribuire alla copertura del servizio in modo aderente alla propria ‘capacità di spesa’, determinata sulla base della dichiarazione Isee (Indicatore della situazione economica equivalente), capace di rispecchiare le reali condizioni economiche in modo più fedele rispetto alla semplice dichiarazione dei redditi”.

“Andando a modificare il sistema di determinazione delle rette, abbiamo cercato di introdurre una maggiore equità e personalizzazione – aggiungono il sindaco e l’assessore -, passando da tre a cinque scaglioni, a cui corrispondono altrettante fasce di contribuzione: per gli scaglioni più bassi gli importi sono rimasti invariati, mentre è previsto un incremento proporzionale per quelli più alti. Infine, un’ulteriore novità è rappresentata dall’introduzione di rette diversificate per scuole comunali e scuole statali: questo perché nelle scuole comunali la quota riguarda una parte di copertura del servizio, mentre per le scuole statali va a coprire la refezione scolastica, compresi il personale e le utenze”.
 
Queste sono le rette in vigore dal prossimo settembre:
la prima fascia, con Isee uguale o inferiore a € 10.000 pagherà 72 euro mensili sia nelle scuole per l’infanzia comunali sia in quelle statali; in precedenza la fascia più bassa comprendeva le famiglie con Isee fino a 8500 euro e la retta ammontava sempre a 72 euro;

la seconda fascia, con Isee da € 10.000,01 a € 15.000, pagherà 108 euro mensili sia nelle scuole per l’infanzia comunali sia in quelle statali; in precedenza la seconda fascia abbracciava le famiglie con Isee da 8.500,01 a 15.500 euro e la retta era sempre di 108 euro;

la terza fascia, con Isee da € 15.000,01 a € 20.000,00 pagherà 130 euro mensili nelle scuole comunali e 126 euro mensili nelle scuole statali; in precedenza la terza fascia era più alta e comprendeva tutte le famiglie con Isee superiore a 15.500 euro (o che non presentavano la dichiarazione Isee) e la retta era di 126 euro.

La quarta fascia, con Isee da € 20.000,01 a € 30.000,00, pagherà 175 euro mensili nelle scuole dell’infanzia comunali e 160 euro nelle scuole statali;

La quinta e ultima fascia, con Isee oltre i 30.000 euro, pagherà 220 euro mensili nelle scuole dell’infanzia comunali e 200 euro nelle scuole statali; a questa fascia saranno assegnate le famiglie che non presentano dichiarazione Isee.

Restano confermati i criteri di riduzione già previsti in precedenza, come quello di uno sconto di 20 euro rispetto alla retta della fascia di appartenenza per eventuali altri fratelli.
 
Confermato anche l’impegno per un controllo più sistematico delle dichiarazione Isee presentate per accedere alle tariffe inferiori a quella massima. Tutte le dichiarazioni, infatti, saranno inviate alla Guardia di Finanza, in grado di effettuare verifiche più approfondite. Tutto questo con l’obiettivo di combattere l’evasione e l’elusione.
 
 

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