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"Arrivare pronti al 7 gennaio", interpellanza Pd sulla riapertura delle scuole superiori

Lorenzo Plumari (PD) “È necessario arrivare pronti al 7 gennaio prossimo per garantire la massima sicurezza degli studenti, dentro e fuori dagli istituti scolastici”

Dal 7 gennaio 2021, come previsto dall’ultimo Dpcm, ripartirà la didattica in presenza nelle scuole superiori di secondo grado, dopo che gli studenti e le studentesse sono in didattica a distanza ormai dai primi giorni di novembre. Nella prima fase, in ogni scuola, sarà garantito il rientro in presenza per il 75% degli studenti mentre il restante 25%, a rotazione, continuerà la didattica a distanza. Allo stesso tempo, il decreto governativo impone una capienza massima pari al 50% per il trasporto pubblico locale. “Ho depositato un’interpellanza, che verrà discussa martedì prossimo in Consiglio comunale - afferma il Capogruppo PD Lorenzo Plumari –, attraverso la quale chiedo all’Amministrazione comunale un aggiornamento circa le azioni messe in campo e l’attività che è stata fatta, a oggi, per far fronte al rientro a scuola previsto appunto per il 7 gennaio prossimo, nel pieno rispetto di tutti i protocolli di sicurezza, sia dentro che fuori dagli istituti scolastici, per tutte le ragazze e i ragazzi che torneranno tra i banchi di scuola”.

A guidare il rientro a scuola degli studenti cesenati delle scuole superiori, dopo le festività di Natale, si sta occupando il Tavolo di coordinamento al lavoro in Prefettura, a cui stanno prendendo parte i Dirigenti degli Istituti superiori provinciali di secondo grado, l’Ufficio scolastico regionale, l’Agenzia per la Mobilità, le aziende dei servizi e le Amministrazioni locali. I tavoli di coordinamento sono stati previsti in tutte le Province italiane dal Dpcm del 3 dicembre scorso per assicurare il raccordo tra la riattivazione della didattica in presenza e la gestione del sistema dei servizi di trasporto pubblico locale.

“Sarà fondamentale garantire la massima sicurezza degli studenti e del personale scolastico sia all’interno degli edifici scolastici che all’esterno degli stessi. Infatti, per mettere in sicurezza la scuola e mantenerla in presenza significa pensare non solo alle misure organizzative di prevenzione e protezione negli edifici scolastici, ma anche a tutte le attività che avvengono fuori del contesto scolastico, in particolare al percorso casa-scuola degli studenti, che in diversa misura possono contribuire alla diffusione del contagio. Serve quindi la massima attenzione perché i tempi stringono e a rimetterci non possono più essere gli studenti che già hanno pagato nei mesi scorsi e stanno tutt’ora pagando, a caro prezzo, questa pandemia. Il loro percorso di formazione e di crescita non potrà infatti mai essere sostituito dalla didattica a distanza, perché la scuola non è solo trasmissione di saperi ma anche, e soprattutto, socializzazione, incontro di coscienze di soggetti diversi l’uno dall’altro, i quali, stando insieme, crescono e imparano a essere tolleranti, a spendersi gli uni per gli altri. Quello stare insieme tra studenti e quell’incontro-scontro tra studente e docente non può essere attuato con nessun altro strumento di formazione diverso dalla scuola, fatta di sedie, di banchi e di aule, dove si formano quelle giovani generazioni che dovranno essere protagoniste del rilancio del nostro Paese”.

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