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Angeli Pli: "Sì al fermento per via Battisti, ma bisogna fare di più"

"Apprezziamo - scrive Stefano Angeli del Pli - lo sforzo di immaginazione che da più parti viene fatto per trovare proposte per rivitalizzare Via Cesare Battisti, ovvero quello che doveva essere il “Boulevard Parigino” della città e che invece s’è rivelato un cimitero di attività commerciali"

 "Apprezziamo - scrive Stefano Angeli del Pli - lo sforzo di immaginazione che da più parti viene fatto per trovare proposte per rivitalizzare Via Cesare Battisti, ovvero quello che doveva essere il “Boulevard Parigino” della città e che invece s’è rivelato un cimitero di attività commerciali. Siamo consapevoli che sia necessario intervenire per recuperare la vitalità di questa zona della città, magari ricordandosi che via Battisti non finisce al semaforo con via Curiel, ma prosegue fono al Ponte Nuovo".

"Siamo però altrettanto consapevoli - aggiunge - che una azione di sostegno al tessuto commerciale, e produttivo in genere, sia necessario su tutto il territorio cittadino. I dati di bilancio presentati in questi giorni dimostrano che negli anni scorsi s’è calcata troppo la mano negli aumenti di tassazione e tariffazione locale e che c’è margine per una retromarcia in questo senso. Come Progetto Liberale crediamo che occorra agire al più presto su almeno tre fattori, per dare respiro alle attività economiche e rivitalizzare la città. Innanzi tutto è necessario ridurre i costi della sosta specie nell’area del centro urbano, costi che a Cesena sono particolarmente alti anche a causa di scelte sbagliate del passato che gravano ancora sui bilanci".

"Un secondo fronte di intervento deve essere la riduzione dei costi di occupazione di suolo pubblico per gli esercizi, soprattutto ora che si va incontro alla stagione estiva, riducendo anche gli aggravi burocratici connessi. I dehor di bar, ristoranti e esercizi pubblici sono un arricchimento alla vitalità del centro e rappresentano quella opportunità di ampliare l’offerta ai clienti di cui queste attività hanno assoluto bisogno per resistere alla crisi. Infine riteniamo assolutamente necessario ridurre l’aliquota dell’Imu sulle attività produttive, fissata dal comune di Cesena ai massimi consentiti dalla legge e troppo penalizzante per chi già ha a che fare con calo dei consumi, difficoltà col credito e generale crisi economica. Riteniamo questi per le casse comunali sacrifici comunque possibili, anche alla luce dell’ampio avanzo di bilancio registrato quest’anno, e comunque necessari e doverosi. La città da questo punto di vista si aspetta, anche dall’amministrazione locale, un segnale forte per favorire la ripresa che non può essere rinviato".
 

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