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Angeli (Pli): aumenti rette troppo pesanti, il sindaco spieghi

Non basta dare la colpa al governo, che probabilmente ne ha, ma il sindaco sulle rette degli asili secondo noi non dice tutto. Quanto alta è la morosità in questi servizi?

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di CesenaToday

La notizia data ieri dal sindaco degli aumenti ingentissimi delle rette degli asili cesenati sta provocando giustamente molte reazioni. A nostro avviso il Sindaco ha troppo sbrigativamente dato la responsabilità della stangata al governo, cosa probabilmente in parte anche vera, ma non ha chiarito tutti i motivi e gli aspetti di questa scelta davvero pesante per le famiglie. E’ sotto gli occhi di tutti come in questi due anni e mezzo il governo abbia lasciato incancrenire situazioni, come quella dei conti pubblici, che non erano affatto così in ordine come ci veniva raccontato e questo porterà nei prossimi mesi ad una stangata fiscale senza precedenti, ma anche l’amministrazione comunale ha le sue responsabilità sulla gestione dei servizi e sui loro costi e su questo aspetto il Sindaco deve ancora spiegare molte cose.

Innanzi tutto dovrebbe spiegare perché oggi si ricorre a tali aumenti esagerati quando per tanti anni si sono ignorate le critiche dell’opposizione sulla scarsa copertura che registravano i servizi a domanda individuale comunali. L’amministrazione deve dire chiaramente ai cittadini quanto costano i servizi e quanto incassano e perché vi sono, se vi sono, deficit di gestione importanti. In particolare per asili, mense scolastiche e nidi è necessario che l’amministrazione dica se vi è, come ci risulta, una alta percentuale di morosità nel pagamento delle rette ed a cosa sia dovuto, per evitare che chi già paga debba coprire anche per chi non lo fa.

Ugualmente il sindaco dovrebbe spiegare perché si agisce con la mano così pesante proprio su un servizio essenziale per le famiglie come gli asili, mentre si sono tollerati per tanti anni deficit importanti in molti altri settori meno sensibili. La scelta di colpire le famiglie è una scelta politica che va spiegata e l’ammontare degli aumenti vanno giustificati con cifre alla mano, cosa che il Sindaco non ha fatto.

Non dubitiamo che il governo quest’anno abbia imposto tagli dolorosi, ed altri purtroppo ne arriveranno, ma ci chiediamo perché si decida di agire scaricando i sacrifici sulle famiglie del ceto medio piuttosto di agire su altri settori quali la cultura, ricordando come la copertura, per esempio, della gestione del sistema museale è sempre stata bassissima. Perché non rivedere piuttosto i finanziamenti a società come Serinar o Emilia Romagna Teatri, i cui costi per il nostro ente locale superano da sempre ampiamente gli introiti.

Siamo consapevoli che si debba tirare la cinghia nel prossimo futuro e siamo convinti che l’inerzia del governo abbia certamente peggiorato la situazione, ma crediamo che gli enti locali abbiano nei loro bilanci la possibilità di scegliere a cosa rinunciare e dove calcare la mano e chiediamo che a pagare non siano le famiglie come prima scelta, così come chiediamo più chiarezza sulle cifre e sui conti.
 

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