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Alluvione, Castagnoli (Cambiamo): "Si potevano almeno mitigare gli effetti? Restano molti interrogativi"

“Proseguendo nell'analisi è evidente che - prosegue Castagnoli - col passare dei giorni, aumenti la necessità di chiarimenti e informazioni, in merito alla prevenzione del territorio, alla gestione dell’emergenza attuale e alla strategia futura"

“A due settimane dai tragici eventi dell’alluvione, riteniamo utile compiere una svolta nel percorso di confronto con tutta la città. La domanda che rimbalza tra i cesenati è solo una: l’esondazione si poteva evitare? O quanto meno la devastazione si poteva mitigare? Nella concitazione di quelle giornate sappiamo come tutti i cittadini abbiano fatto con generosità la propria parte, così anche le forze politiche accantonando sentimenti di parte e schieramenti, anche quando non è mancato l'affanno organizzativo, come per la gestione del flusso dei volontari. Tuttavia anche lo strumento di aggiornamento politico che era stato individuato, ovvero la seduta dei capigruppo, si è mostrato limitato come efficacia delle risposte ricevute. La riunione di martedì 30 maggio infatti ha lasciato molte domande inevase e abbiamo dovuto rinviare alla Presidente del consiglio comunale i nostri quesiti, con richiesta di ricevere risposte puntuali e complete sia per numeri che per informazioni”. E' quanto afferma Enrico Castagnoli, consigliere comunale lista civica Cambiamo.

“Proseguendo nell'analisi è evidente che - prosegue Castagnoli - col passare dei giorni, aumenti la necessità di chiarimenti e informazioni, in merito alla prevenzione del territorio, alla gestione dell’emergenza attuale e alla strategia futura. Sarebbe utile capire, ad esempio, come mai nei documenti presenti nel portale dell’Unione dei comuni, lo scenario denominato “esondazione Savio in centro città”, sia fermo al 2017 epoca della seconda sindacatura Lucchi, e non abbia trovato negli anni aggiornamento, nonostante che nel maggio 2019 vi sia stato un evento altamente allarmante sulla portata d’acqua del Savio, verificatosi sempre nel mese di maggio e a causa del quale fu disposta anche la chiusura delle scuole. O perché proprio a partire da quel documento, nel quale si individuano esplicitamente sia il Ponte nuovo che il Ponte ferrovia come due ostacoli per il deflusso di piene importanti, in tutti questi anni, non siano state avviate nuove progettualità per modificarne la struttura e aumentare la sicurezza. E ancora: se la gestione della portata d’acqua del Savio risulta dipendere anche dai tratti che scorrono nei comuni della vallata, perché in tutti questi anni sono caduti sempre nel vuoto i numerosi appelli per il recupero di un invaso strategico come il lago di Quarto? Senza dimenticare le progettualità, più volte rievocate in questi giorni, delle casse di espansione per il deflusso delle acque fluviali. Per questo riteniamo utile affrontare queste e tante altre domande, le stesse che i cittadini rivolgono, o nelle commissioni preposte, oppure individuandone una ad hoc di scopo, secondo le modalità indicate dal Regolamento comunale, perché sia i gruppi politici, ma soprattutto gli esperti, possano trovare pieno confronto e risposta compiuta, per un evento che ha segnato in maniera indelebile Cesena e i cesenati”. 

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