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Agenda Digitale, accolto l’emendamento: "Accelerare la digitalizzazione degli archivi cartacei”

Pompignoli (Lega): “Convertire gli archivi cartacei in moderne piattaforme informatiche, snellire la burocrazia e agevolare i professionisti”

Grazie a un emendamento del consigliere regionale Pompignoli, la dematerializzazione degli archivi della pubblica amministrazione diventa una priorità della nuova Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna, lo strumento con cui la Regione intende supportare uno sviluppo digitale del territorio e della società che sia, nello stesso tempo, di eccellenza ed inclusivo, promuovendo un ecosistema digitale regionale che rafforzi le opportunità di sviluppo economico e di integrazione sociale.

“La pandemia e la crisi economica di questi mesi hanno reso ancora più evidente l’urgenza di cambiare passo su innovazione e tecnologia, puntando sull’inclusività e il potenziamento degli strumenti digitali.”

Il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli, primo firmatario di un emendamento, accolto all’unanimità, che punta ad ingranare la marcia sulla “trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione”, elevandola ad azione prioritaria dell’Agenda, si sofferma sulla necessità di “procedere all’incremento e consolidamento di azioni finalizzate alla conservazione digitale per il progressivo superamento degli archivi cartacei della Pubblica Amministrazione”, dando priorità alla documentazione urbanistica da loro detenuta.

“Per un architetto, un ingegnere o un qualsiasi professionista del settore dell’edilizia o dell’urbanistica che deve accedere, per ragioni lavorative, alla documentazione in possesso dei Comuni si apre una vera e propria babele di permessi e biblici tempi di attesa. Con il risultato che per ricevere la copia di una piantina catastale funzionale alla stesura di un progetto o all’avvio di un cantiere, possono decorrere mesi. A rimetterci sono non solo gli stessi professionisti, ma anche i clienti e le aziende che hanno commissionato una determinata opera.”

“La colpa ovviamente non è da attribuire agli Enti Locali o al personale di questi uffici” – precisa Pompignoli – “si tratta di una situazione di lungo corso, figlia di un’altra epoca e di processi amministrativi ormai obsoleti, in cui il digitale era un privilegio per pochi e la carta l’unica forma possibile di condivisione e rilascio dei documenti. Oggi la trasformazione digitale dei Comuni e dei loro archivi è un percorso irreversibile e necessario che la Regione deve accompagnare e sostenere con adeguate risorse, per modificare in modo sostanziale i modelli di lavoro, la cultura organizzativa e la natura stessa di molti servizi, con l’obiettivo primario della loro semplificazione.”

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