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Aeroporti, Angeli (Pli): "Bisognava pensare a Cervia come scalo internazionale"

"Il mancato accordo con la società di gestione del Marconi di Bologna è il colpo di grazia che porterà alla chiusura, probabilmente definitiva, dell'aeroporto Ridolfi di Forlì", dice Angeli (Pli)

“Il mancato accordo con la società di gestione del Marconi di Bologna è il colpo di grazia che porterà alla chiusura, probabilmente definitiva, dell’aeroporto Ridolfi di Forlì. Un avvenimento questo che già da qualche anno sembrava inevitabile, ma che noi continuiamo a ritenere un plateale fallimento da parte di tutti gli enti locali romagnoli che non hanno saputo, o voluto, evitarlo”. E' il commento amaro di Stefano Angeli, segretario provinciale del Partito Liberale Italiano.

“La Romagna da decenni lamenta, giustamente, un deficit di infrastrutture in confronto all’Emilia, uno dei cavalli di battaglia dei romagnolisti più convinti – espone Angeli -. Eppure oggi dimostra di non sapersi mantenere nemmeno le infrastrutture che già possiede e nelle quali negli anni ha investito cifre enormi che andranno perdute. Quello del Ridolfi è un esempio infatti di spreco di denaro pubblico che può essere preso ad esempio negativo per spiegare il perché le cose in Italia sono andate in un certo modo e del perché ci troviamo oggi immersi nei debiti”.

“La chiusura del Ridolfi poi non dovrebbe, a nostro avviso tranquillizzare neppure il Fellini di Rimini, altra struttura che nei prossimi anni rischierà parecchio, essendo già finita nell'elenco degli scali da chiudere del ministero del tesoro – continua il segretario provinciale del Partito Liberale Italiano -. Eppure una soluzione per non sprecare gli investimenti e mantenere gli scali, o almeno uno scalo internazionale in Romagna, c’era”.

“Innanzi tutto i Romagnoli avrebbero dovuto da principio imparare a mettersi d’accordo tra loro anziché rivolgersi a Bologna – chiosa ancora Angeli -. La società di gestione dello scalo bolognese è stata socia per lungo tempo della Seaf di Forlì, contribuendo a provocarne il collasso economico ed oggi ha tutto l’interesse a far chiudere lo scalo forlivese concorrente, a vantaggio di quello bolognese. Quello che si doveva fare, ed io stesso lo proposi più volte negli anni scorsi, era di creare una società unica di gestione degli aeroporti romagnola”.

“Una società che avrebbe dovuto gestire entrambi gli scali romagnoli in sinergia, e non in concorrenza tra loro, e magari attivarsi per tempo per sostituirli in un periodo di 20 anni con un nuovo scalo internazionale unico, a mio avviso da realizzarsi utilizzando lo scalo militare di Cervia – sottolinea il segretario del PLI -. Purtroppo le divisioni degli enti locali romagnoli, la mancanza di visione e di progetto politico per il futuro dei nostri amministratori e la disattenzione della Regione nei confronti della Romagna hanno portato a questo pessimo risultato e forse in futuro porteranno i nostri territori a perdere altro terreno dal punto di vista turistico, commerciale e quindi economico”.

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