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"Svolta verde? A Cesena neanche una parola sui possibili danni del 5G"

Una lettrice si rivolge direttamente al sindaco: "Manca un'azione anche minima che dimostri sensibilità ed attenzione verso il tema che riguarda la salute dei cittadini"

Una lettrice si rivolge direttamente al sindaco Enzo Lattuca con una lettera aperta, su un tema molto attuale, che è quello della nuova tecnologia 5G e dei sui suoi possibili effetti nocivi sulla salute. 

"A Cesena non si è sentito un commento - scrive Tiziana Lugaresi, esponente di Cesena Siamo Noi - una mozione, un dibattito, un'azione anche minima che dimostri sensibilità ed attenzione verso queste tematiche che dovrebbero essere al primo posto nell'agenda politica, in quanto riguardanti la salute dei cittadini. Credo invece, signor Sindaco, che avrà avuto notizia dell'estendersi in tutta Italia dei Movimenti che si oppongono all' implementazione della nuova, ormai imminente, tecnologia di connessione veloce internet 5G, che prevede la copertura del 98% dell'intero territorio nazionale, e che andrà a sovrapporsi alle altre tecnologie ancora in uso 2G,3G,4G, senza che i suoi effetti siano stati sottoposti a studi approfonditi ed opportune verifiche atte a garantire l'assenza di rischi per le popolazioni e l'ambiente. In Italia significherà, secondo stime dell'AGCOM, l'esposizione a circa un milione di dispositivi per chilometro quadrato, a frequenze che l'essere umano non ha mai sperimentato su così larga scala (le cosiddette "onde millimetriche") e in maniera addizionale rispetto all'esistente". 

Lugaresi sottolinea come "Le evidenze scientifiche disponibili sulle conseguenze dell'esposizione a questo tipo di frequenze, seppur preliminari, sono preoccupanti, perché anche in questo caso sono stati documentati effetti tipo alterazioni geniche, della sintesi proteica, e di altri effetti biologici.(rapporto Biolnitiative). I movimenti civici che si oppongono all'introduzione della nuova tecnologia ( per altro già avviata nella fase di sperimentazione, senza il consenso dei comuni interessati), coordinatisi tra loro e confluiti nell'Alleanza Italiana STOP 5G, stanno preparando la prima grande manifestazione a Roma, prevista per il prossimo 5 novembre". 

"Non solo gli scienziati - si legge nella lettera - si stanno opponendo a questo massiccio irradiamento della popolazione, dalle conseguenze non certo rassicuranti, anche alcuni sindaci e Consigli Comunali, hanno deciso di dimostrare al governo la loro netta contrarietà attraverso gli strumenti che sono loro propri: ordinanze, mozioni, regolamenti. Ne è un esempio il sindaco di San Lazzaro di Savena (Bologna), Isabella Conti, ormai assunta a simbolo della buona politica, a cui preme in primis la salute dei cittadini , di cui i sindaci sono responsabili. Grandi comuni come Firenze si sono già espressi, ma anche piccole realtà come Pompu, Segariu e Noragugume tre paesini della Sardegna, Cogne (Aosta), Ricaldone e Solonghello (Alessandria), Scanzano Jonico, in Basilicata. Il Codacons, dal canto suo, ha presentato un esposto a 104 procure della Repubblica chiedendo alla Magistratura di aprire approfondite indagini sul 5G. Inoltre ha scritto agli ottomila comuni italiani, chiedendo loro di adottare tutti i provvedimenti di loro competenza". 

"Molti sindaci si sono giù attivati - prosegue - esponendosi di persona ad innumerevoli attacchi, a volte anche da parte degli stessi compagni di partito. Ma tirano dritto. Ebbene, come già sottolineato, a Cesena invece nulla. Signor Sindaco, mi permetto pertanto di unire alle sollecitazioni che già Le saranno pervenute dalle Associazioni Consumatori, dall'ANCI, dalla Associazione Medici per l'Ambiente, la mia modesta richiesta di semplice cittadina. Sarebbe anche il modo di dar concretezza alla tanto propagandata "Svolta verde".

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