Attraverso una lettera inviata il 22 luglio al Presidente della Regione Stefano Bonaccini, all’asessore di diretta competenza Andrea Corsini, ai sindaci dei Comuni capoluogo e ai Prefetti della regione, le sigle rappresentative della categoria hanno proclamato lo stato di agitazione
2 milioni di euro: a tanto ammonta, per gli autotrasportatori associati a Cna Forlì-Cesena, il danno per l’impossibilità di dedurre le spese non documentate
"Secondo un nostro calcolo - afferma Battistini - il "cartello" ha volutamente aggravato i costi di ciascun mezzo di una quota compresa tra il 10 ed il 20% del prezzo finale"
"Alla crisi non ancora superata ed alla concorrenza sleale, si aggiunge ora il rincaro del gasolio: così l’autotrasporto italiano è sempre meno competitivo"
Cna, insieme ad altre organizzazioni economiche ed ai rappresentanti dei lavoratori, ha scritto una lettera direttamente al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, "per rivendicare il diritto degli autisti di mezzi pesanti"
Fino ad oggi Cna Forlì-Cesena ha inserito nell’azione 1.302 camion, per un valore di circa 105 milioni di euro e la raccolta delle adesioni si protrarrà fino al 31 luglio.
“Il nostro comparto – ha ricordato il presidente Battistini – ha scontato la perdurante crisi del sistema paese, che ha prodotto effetti rilevanti in termini di volumi di traffico e di merci e solo ora sembra aprirsi uno spiraglio destinato a consolidarsi"
"Come CNA FITA Forlì-Cesena non ci accontentiamo più di denunce e auspichiamo che il prezioso e faticoso lavoro di indagine che ha portato a questo importante risultato non rimanga un fatto isolato"
Anche CNA-Fita Forlì-Cesena vuole far sentire la sua voce, su una tematica fondamentale per il mondo dell'autotrasporto, come appunto quella del costo ormai insostenibile del carburante