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Evoluzione pro-ambiente: Cesena ha risparmiato 940mila euro in quattro anni

Da un punto di vista ambientale è come se 1200 famiglie avessero smesso di consumare energia per il riscaldamento, mentre in termini economici questa riduzione si traduce in un risparmio di circa 940mila euro.

Nel periodo fra il 2011 e il 2014 il Comune di Cesena ha ridotto di oltre 1 milione e 100mila metri cubi, rispetto ai cinque anni precedenti, il consumo di metano per riscaldare gli oltre 100 edifici  pubblici in suo carico. Da un punto di vista ambientale è come se 1200 famiglie avessero smesso di consumare energia per il riscaldamento, mentre in termini economici questa riduzione si traduce in un risparmio di circa 940mila euro.

“Stiamo cominciando a raccogliere i frutti - spiegano il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore alle Politiche Ambientali Francesca Lucchi - del percorso avviato in questi anni, con l’adesione al patto dei sindaci Europei e l’approvazione del Piano Energetico Comunale, per promuovere il risparmio energetico e la riduzione di emissioni di anidride carbonica. Da questo impegno, grazie alla collaborazione con Energie per la Città, a cui abbiamo affidato il ruolo di Energy manager, sono scaturite iniziative importanti".

"E’ il caso del progetto “Caldaie in rete” che ha riguardato lo sviluppo di un sistema di telecontrollo per la gestione degli impianti di riscaldamento di circa 80 edifici comunali (e che ha ricevuto nel 2013 il primo premio Smart City Roadshow) - aggiungono gli amministratori -. Nella stessa direzione  il progetto “Scuole del sole” che in tre anni ha portato a installare 25 impianti fotovoltaici sui tetti di altrettanti istituti scolastici cesenati e che è destinato a svilupparsi ulteriormente nei prossimi anni. Tutte questa azioni, volte a una costante attività di monitoraggio dei consumi e di ottimizzazione del funzionamento degli impianti da parte di Energie per la Città Spa e del settore Edilizia Pubblica del Comune, si stanno traducendo in risultati concreti, sia in termini di minor impatto ambientale, sia di riduzione dei costi”.

I dati sono eloquenti. Se negli ultimi quattro anni sono stati risparmiati oltre 1.100.000 metri cubi di metano per riscaldamento, nel solo 2014 la riduzione dei consumi è stata del 28%  rispetto alla media registrata nel quinquennio 2005-2010. E le performance risultano ancora più brillanti nelle scuole dove, grazie al progetto “Caldaie in rete”, sono state installate nuove caldaie a condensazione: qui la riduzione media dei coefficienti di consumo per riscaldamento si è attestata intorno al -34%. Da record, in particolare, i risultati della scuola Media Plauto, dove è stato raggiunto l’obiettivo prefissato dal progetto europeo “School of the Future” con una riduzione del consumo di gas pari a -76%.

Il 2014 ha inoltre visto salire al 23% la quota di energia elettrica rinnovabile prodotta dagli impianti fotovoltaici scolastici rispetto al consumo globale degli edifici comunali, andando già oltre all’obiettivo del 17% indicato per l’Italia dalla direttiva EU 20-20-20. Questa attività è accompagnata da un’attenta ricerca delle modalità di accesso a incentivi pubblici, che ha già portato nelle casse comunali la somma di  213mila euro per gli interventi effettuati su 12 edifici scolastici (in Italia sono circa 150 gli edifici che hanno ricevuto questo tipo di incentivi).

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