Tutto pronto per il Cristallino Festival, in vetrina le opere di dodici artisti
Al via l'Ottava Edizione del Cristallino Festival che quest'anno prende il nome di “Opus Incertum – Focus Leonardo” con l'inaugurazione della mostra di dodici artisti sabato 7 settembre alle ore 20.30 presso la sede in Corte Zavattini 31 a Cesena e a seguire alle ore 22 “Lezioni di Storia Sospesa” un progetto di The Faccions + Carloni&Franceschetti.
L'evento, di alto spessore culturale nonché ispirato alle tematiche dell'arte contemporanea così legata alla natura nell'esplorare i luoghi più sconosciuti e reconditi terminerà il 14 novembre. Esporranno i propri lavori artistici: Claudio Ballestracci, Mauro Benzi, Jacopo Casadei, Paolo Calvinato, Giulia Marchi, Ilaria Margutti, Roberto Paci Dalò, Luca Piovaccari, Antonio Roca, Giovanni Sarti, Graziano Spinosi, Erich Turroni. A presenziare l'evento e la sua programmazione Roberta Bertozzi, art director del festival, Elisabetta Bovero dirigente del settore cultura del comune di Cesena, Tommaso Becca executive partner del Gruppo Camac che assieme ad altri sponsorizza l'esposizione, infatti Cristallino si mantiene attraverso sovvenzioni pubbliche e private realizzando tutte le proprie attività rivolte in particolare a docenti e bambini gratuitamente. “Non possiamo non considerare il cinquecentesimo anno dalla morte di Leonardo da Vinci – ha detto l'art director Roberta Bertozzi – proprio per questo abbiamo voluto che gli artisti non presentassero un lavoro finito, bensì le linee progettuali scaturite dalla loro mente e trasposte su taccuini e altri prodotti che porteranno poi al lavoro finito, un po' come era solito fare il genio toscano.”
“Abbiamo preso due momenti – ha continuato il direttore della mostra – uno è l'Opus Incertum dove forme diverse si legano fra loro per costruire un continuum nello spirito che anima questa collettiva, poi Focus Leonardo e' un riferimento al grande genio rinascimentale riproducendo, con il percorso personale degli appunti degli autori, l'osservazione dei fenomeni della natura che poi porteranno all'opera d'arte finale”.”Ricordiamo – ha detto terminando Roberta Bertozzi - che Paul Valéry ragionando sul metodo di Da Vinci notava come i suoi concetti fossero la prosecuzione, attraverso l’immaginazione, dei fenomeni osservati. La chiave del suo genio stava insomma in questa felice sintesi di scienza e arte, spirito analitico e intuizione poetica, decretando un connubio assoluto tra i campi dello scibile: ogni dato di realtà conteso tra la sua evidenza sensibile e il suo doppio metaforico.
” Il visitatore si troverà infatti a stretto contatto con tutto quel cantiere che accompagna la realizzazione, compiuta o mancata, di un progetto. A fargli da guida saranno i quaderni degli artisti, dove trovano spazio annotazioni, pensieri, disegni, in sostanza tutta quella narrazione concettuale e sensoriale che anticipa la definizione di un manufatto. Questa officina preparatoria troverà simultaneamente il suo duplicato iconico in una serie di prototipi, esposti come corrispettivo tangibile del laboratorio discorsivo abbozzato dai quaderni. Il tutto all'insegna di una riflessione sul concetto di "operari" e sull'assunto leonardesco dell'opera come "cosa mentale", ipotesi, questa, destinata a mettere in discussione lo statuto stesso dell’opera d’arte, compresa la sua storica e circostanziata effettività.