Torna a Cesena Fiera ‘C’era una volta…’: grande novità la mostra collaterale “Comunicazione in tempo di guerra”
Torna “C’era una volta”, l’appuntamento mensile con il fascino dell’antico a Cesena Fiera sabato 18 e domenica 19 marzo. Nei padiglioni fieristici dalle ore 9.00 alle 18.30 si danno appuntamento oltre 200 espositori da tutta Italia con le loro proposte di antiquariato, modernariato e brocantage nell’evento per appassionati del genere più importante della Romagna.
Organizzato da Cesena Fiera, la due giorni fa incontrare le tante variegate proposte di vintage e modernariato, gli oggetti di culto che hanno segnato il costume e la cultura al punto da essere ancora considerati, dopo decenni, preziosi e inimitabili. In questo contesto una particolare menzione merita l’arredamento industriale (industrial furniture) sempre più amato da collezionisti alla ricerca di originalità. E ancora, spazio al brocantage, l’oggettistica e i mobili di un tempo che conservano ancora intatto il loro fascino, e all’Officina antiquaria, i pezzi di collezione dalla lunga storia, dagli stili e dalle epoche più diverse.
Novità di questa edizione è la mostra collaterale “Comunicazione in tempo di guerra” curata dal cesenate Cristiano Riciputi.
“Saranno esposti più di 40 pezzi – spiega il collezionista di macchine per scrivere Riciputi – che vanno dai primi del ‘900 fino alla seconda guerra mondiale. Nucleo centrale sono le macchine per scrivere utilizzate dai reporter di guerra, ma anche le macchine utilizzate dai militari nelle retrovie dei campi di battaglia”. In mostra macchine costruite da fine '800 in avanti. Come, ad esempio, la Virotype, modello francese del 1914, utilizzata ampiamente nelle trincee della Prima guerra mondiale e, grazie alla sua leggerezza, poteva essere usata anche andando a cavallo. Oppure la Corona 3 (1912), modello reso celebre da Ernest Hemingway che ne ricevette una come regalo il giorno del suo 22esimo compleanno, il 21 luglio 1921. Durante la sua attività professionale usò ampiamente questo modello, caratterizzato da estrema compattezza grazie al carrello ripiegabile e al peso ridotto. Non potrà mancare in mostra la Olivetti M1 che subì una limitazione nel numero di esemplari costruiti proprio a causa della Prima guerra mondiale. Durante il conflitto la Olivetti fu riconvertita alla costruzione di materiale per l'esercito, fra cui magneti per gli aerei da caccia. E uno di questi rari magneti sarà esposto, uguale a quello che accese l'aereo di Francesco Baracca per il suo ultimo volo prima di essere abbattuto dai caccia austriaci il 19 giugno 1918. Durante il Ventennio fascista, e specialmente nel periodo dell'autarchia, in Italia furono realizzate molti modelli di macchinette economiche, tutte piuttosto simili e dai nomi evocativi: Ardita, Balilla, Mas, Augusta, Imperia, Littoria tanto per citarne alcune. Tutte queste saranno messe in mostra. Giungendo a tempi più recenti, vi saranno le leggendarie Olivetti Lettera 22 e Lettera 32, Grazie alle loro ridotte dimensioni e alla precisione di scrittura furono utilizzate praticamente da tutti i giornalisti fra i quali Indro Montanelli, Enzo Biagi, Oriana Fallaci e Tiziano Terzani che in Olivetti lavorò prima della carriera giornalistica.Pezzo forte della mostra sarà una Enigma originale, la macchina criptografica grazie alla quale i nazisti si scambiavano messaggi in codice. Quella esposta, una delle poche al mondo funzionanti, è rimasta chiusa in una cantina di Trento per oltre 60 anni. Appartiene al collezionista trentino Federico Luchi. L’Enigma permise all’esercito tedesco, durante la II guerra mondiale, di mantenere segrete le proprie mosse, fino a che un matematico inglese, Alan Turing, insieme a un team di esperti polacchi, decifrò i meccanismi di Enigma e decriptò fino a 3000 messaggi al giorno. Si è ipotizzato che grazie a Turing la guerra fu accorciata di un paio d’anni.
Informazioni
Orario: 9.00-18.30. Ingresso: 3 euro. Info con possibilità di acquistare il biglietto on line: https://ceraunavoltantiquariato.com