Un’opera per corpi, suoni e luce: "Le quattro stagioni" di Vivaldi si trasformano in danza
Per la prima volta a Cesena, lo Spellbound Contemporary Ballet trasforma "Le quattro stagioni" di Vivaldi in un’opera per corpi, suoni e luce: un ensemble di danzatori tra i migliori dell’ultima generazione esalta l’inconfondibile cifra del coreografo Mauro Astolfi e la partitura musicale di Luca Salvadori. Lo spettacolo è in scena al Teatro Bonci di Cesena sabato per la Stagione Danza (ore 21).
La scrittura coreografica è insieme astratta, lirica e atletica: i bravissimi ballerini della Spellbound disegnano linee e geometrie perfette, ariose o delicate, morbide o vorticose. Protagonista assoluta resta la musica: le note del grande compositore veneziano rivivono intrecciandosi con le incursioni contemporanee di Salvadori, in una sovrapposizione di linguaggi e stili differenti che fa da perfetto contrappunto alla danza dei nove interpreti in scena, capaci di muoversi come un corpo unico, un organismo vivente che pulsa, soffre, gioisce, condivide.
Autore molto ricercato sulla scena europea, Mauro Astolfi ha costruito il suo linguaggio attraverso una personale elaborazione di diverse forme espressive del movimento contemporaneo. Dopo un lungo periodo di permanenza artistica negli Stati Uniti, nel 1994 fonda Spellbound Dance Company, oggi Spellbound Contemporary Ballet, progetto artistico e produttivo che condivide con Valentina Marini.
Il carattere internazionale e trasversale del progetto favorisce la diffusione degli spettacoli prodotti in contesti diversi: dai Gala ai format televisivi Rai firmati da Vittoria Cappelli e Vittoria Ottolenghi, fino alle piattaforme di più continenti. Applauditissimo per l’eccellenza degli interpreti e la versatilità del linguaggio coreografico, Spellbound è ospite dei maggiori teatri e festival di Serbia, Germania, Francia, Croazia, Cipro, Thailandia, Svizzera, Spagna, Austria, Bielorussia, Russia e Corea e protagonista di una prestigiosa tournée negli Stati Uniti. Memorabile il record di incassi per cinque stagioni teatrali consecutive ottenuto dallo spettacolo Carmina Burana.