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Tanta voglia di teatro, quattro cartelloni ricchi di eventi: presentata la stagione del "Bonci"

ERT / Teatro Nazionale inaugura la nuova stagione nei teatri delle città che abita, dando vita a quattro cartelloni, con la volontà di tornare a far parte della quotidianità urbana durante l’intero anno

ERT / Teatro Nazionale inaugura la nuova stagione nei teatri delle città che abita, dando vita a quattro cartelloni, con la volontà di tornare a far parte della quotidianità urbana durante l’intero anno, come luogo d’incontro. «Un momento a lungo atteso» dichiara il presidente Giuliano Barbolini «oltre che dagli spettatori, dagli artisti e dai lavoratori di ERT, che, sostenuta dagli Enti pubblici, non ha mai interrotto la progettazione e la produzione interna, ed ha potuto preparare così il risultato di oggi.
Con un’importante novità per il Teatro Nazionale dell’Emilia - Romagna: la direzione affidata a Valter Malosti, sul cui qualificato profilo e capacità il CdA e i Soci hanno riposto, in piena fiducia, la responsabilità di guidare il rilancio dell’attività e di interpretare questa terza fase della vita di ERT».

Il Teatro Nazionale dell’Emilia-Romagna inaugura il cartellone invernale dando segno tangibile della sua rinnovata azione nei territori e della sua funzione pubblica: insieme agli artisti con cui in questi mesi ha continuato a condividere visioni, progettando e costruendo le nuove produzioni, e ai cittadini di Cesena, Bologna, Modena e Vignola con cui non ha mai perso la forte relazione di reciprocità.

Come sottolinea il direttore Valter Malosti «Nelle città in cui dispiega la sua azione, ERT deve continuare a creare il terreno per favorire la fertilità artistica, la creatività, la ricerca e la produzione con l’ambizione di contribuire a fare dell’Emilia-Romagna il cuore della cultura contemporanea – una “Utopia contemporanea” – abitata da progetti trasversali.
Vorrei lavorare per intensificare i rapporti con le altre istituzioni partecipate e le istituzioni culturali delle città e della Regione perché il sistema pubblico nel suo insieme possa assumersi le responsabilità a cui è chiamato e compiere delle scelte mirate, guidate dalla qualità e dall’innovazione, per dare nuovo slancio alla crescita del tessuto creativo. 
Nella mia visione un teatro pubblico deve assumersi un rischio artistico e culturale sempre più alto, dando la possibilità agli artisti, nuovi talenti o maestri riconosciuti che siano, di cui questa regione è intensamente popolata, di sperimentare e incontrare il pubblico».

Riaprono le sale, gli spazi in cui artisti e spettatori si incontrano in un ritrovato sodalizio. E attraverso la viva voce dei suoi protagonisti, la programmazione 2021/2022 porta in scena diverse letture del nostro recente passato e del presente, per capire più a fondo quali trasformazioni abbiamo affrontato negli ultimi due anni e per confrontarci, nella modalità tipica di un antico rito collettivo come il teatro, sui temi che ci uniscono universalmente: l’amore, l’amicizia, la famiglia, la salvaguardia dell’ambiente, il lavoro, il ruolo del denaro, la guerra, la maternità, il dolore, il potere della fantasia, il rapporto con la diversità, l’etica e la memoria civili, la libertà. Un caleidoscopio di racconti in cui riconoscersi ed emozionarsi insieme con lo sguardo rivolto a nuovi mondi possibili.
 
Al Teatro Bonci la stagione inizia a settembre per proseguire fino ad aprile, con prime nazionali, produzioni, ospitalità e alcuni spettacoli sospesi a causa della pandemia. Un cartellone sul confine sottile che divide tradizione e innovazione, dalla rilettura dei classici alla messinscena dei testi di oggi. 
Sono attesi maestri come Isa Danieli, Umberto Orsini e Franco Branciaroli, Massimo Dapporto e Antonello Fassari e nuovi protagonisti del teatro italiano che si muovono tra palcoscenico e cinema, come Fabrizio Gifuni, Anna Foglietta e Paola Minaccioni, Fausto Paravidino e Rocco Papaleo, Roberta Caronia, Enrico Ianniello, accanto a interpreti di talento della scena contemporanea come Elena Bucci e Marco Sgrosso, Daniele Russo, Linda Gennari. Senza dimenticare i fuoriclasse del divertimento d’autore, Arturo Brachetti e gli Oblivion.
Firmano gli spettacoli nomi del calibro di Alessandro Gassmann, Valter Malosti, Andrée Ruth Shammah, Michela Cescon, Pier Luigi Pizzi e Davide Livermore, due grandi registi anche d’opera lirica; due artisti prodotti da ERT / Teatro nazionale dopo la sospensione dei debutti previsti a Cesena nel 2020 presentano finalmente il loro lavoro alla città, lo scozzese Matthew Lenton e Marta Cuscunà. 
Due sono gli allestimenti ispirati da Federico Fellini, Giulietta e Il viaggio di G. Mastorna, entrambi diretti da Valter Malosti.
Alla storica trilogia Paesaggio con fratello rotto del Teatro Valdoca è dedicato un appuntamento nell’ambito della rassegna Ciò che ci rende umani.

La sezione danza presenta le coreografie contemporanee di Johan Inger (Aterballetto), Valerio Longo (Balletto di Roma), Michele Merola e Enrico Morelli (MM Contemporary Dance Company) e la danza acrobatica della compagnia di Daniel Ezralow e di Evolution Dance Theater (che animerà la notte di Capodanno).
Al centro del cartellone musicale ci sono i progetti crossover di artisti internazionali come Omar Sosa e Seckou Keita, Marialy Pacheco e Rhani Krija, Vincent Peirani con il quintetto Living Being, mentre fondono musica e letteratura gli omaggi di Geoff Westley e Peppe Servillo a Gianni Rodari e di Laura Catrani e Tiziano Scarpa a Dante.
Un posto d’onore è riservato agli Italian Harmonists, il quintetto di voci armonizzate del Teatro alla Scala, che racconta la vita e l’arte di Enrico Caruso. In arrivo anche solisti classici come il pianista Alessandro Taverna, Anna Tifu e Giuseppe Andaloro in duo e il flautista Karl Heinz-Schütz.
Continua la collaborazione con il Conservatorio Bruno Maderna, che presenta varie serate fra teatro musicale e musica sinfonica.

VIE Tracce
VIE Festival rimanda l’appuntamento con il suo pubblico a ottobre 2022, ma quest’autunno lascia due tracce, due eventi di artisti internazionali per la prima volta in Italia.
A Cesena dal 14 al 17 ottobre nella Sala Morellini del Teatro Bonci è previsto ARTEMIS: Ouverture, una coproduzione ERT / Teatro Nazionale di Pauchi Sasaki, compositrice e artista interdisciplinare peruviana di origini giapponesi eletta allieva di Philip Glass da “The Rolex Mentor and Protégé Arts Initiative”, progetto che seleziona giovani talenti nel mondo e propone loro un periodo di collaborazione creativa con un Maestro, una figura di spicco nella propria disciplina. L'opera riflette sulla femminilità riconfigurata in un contesto digitale, ponendo la tecnologia come meccanismo di liberazione, dove macchine e software neutralizzano restrizioni e disuguaglianze socialmente e culturalmente imposte. Un paesaggio sonoro in cui confluiscono musica da camera tradizionale e contemporanea, improvvisazione, sperimentazione, rumore, musica algoritmica ed elaborazione dal vivo.

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