Savignano torna la capitale della fotografia con la 26edizione del "Si Fest"
LE MOSTRE
Offre il volto a SIFEST26 l’immagine tratta dal progetto In Quarta Persona di Martin Errichiello & Filippo Menichetti, vincitori del Premio Marco Pesaresi per la Fotografia Contemporanea 2016. In Quarta Persona è una ricerca multimediale sulle trasformazioni antropologiche, geopolitiche e ambientali della Calabria, attraverso cinquant’anni di storia rimossa e frammentata. Percorrendo la traiettoria della Salerno-Reggio Calabria, simbolica linea narrativa del progetto, i due giovani fotografi investigano le iconografie e le storie di un paesaggio sospeso tra utopia e tradimento e ne compongono il mosaico di un immaginario fatto di oggetti e documenti.
In mostra anche le origini della fotografia documentaria attraverso le fotografie di Farm Security Administration: le stampe della Library of Congress al CSAC, a cura di Francesca Parenti. Caposaldo della cultura fotografica e seminale documento della società americana sulla soglia della Grande depressione degli anni Trenta, la mostra raccoglie le potentissime fotografie dei protagonisti di una delle prime e più importanti cronache fotografiche della storia: Dorothea Lange, Arthur Rothstein, Marion Post Wolcott, Jack Delano, Ben Shahn, Gordon Parks. Una storia di frammenti e rimozione quella narrata da Spasibo di Davide Monteleone, progetto vincitore del prestigioso Carmignac Gestion Photojournalism Award. Un’esplorazione dell’identità della popolazione cecena, messa in crisi da anni di conflitto, di cui Monteleone restituisce un ritratto sfaccettato e complesso di oppressione e rassegnazione. Durante il periodo trascorso presso l’agenzia Magnum, Davide Monteleone conosce per un breve periodo Marco Pesaresi; per SIFEST26 cura una selezione di fotografie inedite provenienti dal lungo peregrinaggio del celebrato fotografo riminese lungo il percorso della Transiberiana.
SIFEST26 presenta, inoltre, la mostra inedita di Mario Cresci In viaggio con Lauro Messori. Un’esplorazione, quella di Cresci, che non si svolge sul campo, ma nasce da una scoperta, da un ritrovamento, e si realizza sullo stesso supporto fotografico. Dai provini a contatto realizzati in Iran tra il 1958 e il 1960 dal “geologo Agip” Lauro Messori, Cresci inizia un “viaggio nel viaggio” e costruisce una cronistoria narrativa e simbolica, personalissima e una tra le tante possibili, che ripercorre le spedizioni di Messori a distanza di tempo. Cresci suggerisce la possibilità di una narrazione non lineare che sovrappone il passato al presente. Con soluzioni assai diverse, Stefano De Luigi mescola piani temporali diversi e le mitologie del passato con le tecnologie del presente: iDyssey, progetto realizzato attraverso l’utilizzo di un iPhone, traccia l’antico percorso descritto nell’Odissea scoprendo le idiosincrasie della contemporaneità, della crisi economica, dell’identità europea, della ridefinizione del concetto di confine.
In un’unica mostra confluisce la moltitudine di fotografie realizzate da sole donne, dagli anni Trenta a oggi, provenienti dalla Collezione Donata Pizzi, che si compone di opere realizzate, tra le altre, da Letizia Battaglia, Marina Ballo Charmet, Anna Di Prospero. Molteplici sguardi femminili che raggiungono idealmente le fotografie dalla forte connotazione iconografica e dalla sorprendente capacità di messa in scena di Karen Knorr, fotografa di origine tedesca, dalla storia cosmopolita. Knorr esamina il potere che un patrimonio culturale sottende, sollevando questioni estetiche strettamente legate alla femminilità, alle strutture sociali e alla relazione tra mondo umano e mondo animale. Di convivenza possibile di ambienti diversi ci parla anche Pier Paolo Zani, fotografo e grande maestro del bianco e nero romagnolo, a cui SIFEST26 rende omaggio. Le fotografie di Zani raccontano un mondo primordiale e in via di sparizione, in cui il lavoro dell'uomo può ancora fondersi con le leggi della natura. Ne risulta un’intensa e intima indagine antropologica del mondo contadino nel territorio romagnolo, dove Zani è da sempre riconosciuto come uno dei più interessanti fotografi amatoriali.
Nico Mingozzi, artista visivo, vive e lavora a Borghi (FC). Nel suo lavoro, Mingozzi interviene con china, acrilico, graffio e inserti metallici su immagini del secolo scorso, raccolte pazientemente seguendo il fondamento concettuale del collezionismo fotografico. Corpi e volti di persone scomparse da tempo alterati da un tono poetico dominato da melanconia e ansioso turbamento.
Di padre in figlio di Graziano Panfili, vincitore del Premio Portfolio Italia 2016 – Gran Premio Hasselblad e del Premio SI Fest “Lanfranco Colombo” 2016, è un’intima e profonda riflessione autobiografica sul rapporto padre-figlio. A partire dal dato personale, Panfili realizza, con un forte atto di consapevolezza e di possibile cambiamento, un’immagine delle relazioni affettive all’interno degli schemi familiari contemporanei.
LA NOVITÀ: RADDOPPIANO LE LETTURE PORTFOLIO
Ingrediente fondamentale nella composizione del festival sono le letture dei portfolio. SIFEST26 aggiunge una nuova possibilità: non solo il confronto con un singolo lettore alla volta, ma la possibilità di creare dei piccoli gruppi di lettura, con l’intento di accostare professionalità diverse e innescare un dialogo ancor più stimolante e articolato. Una “doppia lettura” critica, una convergenza di saperi e una sinergia dialettica che fanno eco alle confluenze che in questa edizione segnano le traiettorie di SIFEST26 (l’elenco dei lettori è pubblicato sul sito www.sifest.it).
ETNOGRAFIA DELLE SOCIETÀ COMPLESSE: UNA CAMPAGNA FOTOGRAFICA E UN CONVEGNO SULL’IMPATTO E I MUTAMENTI LEGATI AI FLUSSI MIGRATORI
La campagna fotografica Etnografia delle società complesse, il caso Unione Rubicone e Mare – promossa dall’Associazione “Cultura e Immagine” con il coordinamento di Tomas Maggioli e il patrocinio dei Comuni di Savignano sul Rubicone, Cesenatico e Rimini, dell’Unione Rubicone e mare, della Regione Emilia Romagna e dell’Università degli studi di Urbino – è un progetto a lungo termine volto a condurre un’indagine di carattere etnografico e antropologico sull’impatto e i mutamenti legati ai flussi migratori. Sotto la guida di Aniello Barone, fotografo professionista e curatore del progetto, i dieci fotografi coinvolti hanno realizzato un censimento per immagini del processo di globalizzazione multietnica legato alle difficoltà d’inserimento e integrazione nel tessuto sociale degli immigrati presenti nelle aree attorno Savignano. Presentata a SIFEST26, la mostra fotografica sarà oggetto di un convegno (domenica 10 settembre) e sarà la prima tappa di un progetto allestitivo itinerante, con fotografie di Andrea Angelini, Graziano Bartolini, Michela Benaglia, Daniele Cinciripini, Luca Della Martera, Marianna Leone, Beatrice Lontani, Roberto Masi, Luana Rigolli, Susanna Venturi.
LE STRATEGIE DIALETTICHE DI SI FEST OFF
In crescita e costante evoluzione la sezione indipendente del festival, SI Fest OFF. Viste le numerose richieste di partecipazione il termine per la scadenza del materiale richiesto per la selezione dei progetti è prorogato al 12 agosto. Oltre un centinaio le proposte pervenute fino a oggi. Strategie Dialettiche. Un incontro fissato sulle terre dell'uomo (Michel de Certeau) è il titolo scelto per questa ottava edizione che, per la prima volta, adotta un tema specifico anche per la selezione dei progetti.
La dialettica come metodo argomentativo. La strategia, al contrario della tattica, è un piano d'azione a lungo termine finalizzato all'appropriamento di uno spazio autonomo. La strategia crea uno spazio, inventa un nuovo quotidiano, indaga, si dà del tempo e soprattutto si dà nel tempo. La fotografia, le arti visive possono diventare strumento per raccontare, documentare, mettere in scena la dialettica del quotidiano, la vita di tutti i giorni, con il suo ritmo ripetitivo e inconscio. Nella spietata logica della cultura di massa dove tutto sembra prestabilito, emerge l’insospettabile capacità dell’uomo comune di “rompere” questa monotonia grazie a pratiche e tattiche di resistenza. Una creatività latente generatrice di strategiche visioni.
All’interno del circuito OFF saranno esposti i due progetti vincitori del secondo OFF Lab & Contest “MERZbau fotografie” a cura di Giulia Marchi e Niccolò Fano.
PREMIO MARCO PESARESI PER LA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, LA SEDICESIMA EDIZIONE
Altro momento qualificante e imprescindibile di SI Fest quello dedicato al fotografo Marco Pesaresi con il Premio giunto quest’anno alla 16ma edizione. Promosso dal Comune di Savignano sul Rubicone, dal Comune di Rimini, dall’Associazione Savignano Immagini e dall’Associazione Il Fanciullino di Isa Perazzini, il Premio è destinato a ricordare la straordinaria figura del fotografo riminese Marco Pesaresi, fotoreporter di fama internazionale, attraverso la promozione di ricerche e produzioni di fotoreportage connotate da aspetti di progettualità e di innovazione nell’ambito della fotografia contemporanea. Ogni anno, in occasione del SI Fest, viene assegnato da una giuria qualificata un premio di 5.000 euro a favore di un giovane autore che avrà il compito di realizzare o di portare a termine nel corso di un anno la propria ricerca fotografica, da esporre poi in mostra l’anno seguente. Possono partecipare fotografi di qualsiasi nazionalità e di età non superiore ai quarant’anni alla data di chiusura del bando (sabato 12 agosto 2017). Maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione sul sito del SI Fest nella sezione dedicata. Oltre alle mostre e il calendario di letture dei portfolio, il festival proporrà il consueto ricchissimo programma di incontri, conversazioni con fotografi, editori, giornalisti; le selezioni di libri fotografici e libri d’autore in piazza; l’intrattenimento e la immancabile Notte per la fotografia.
Per ulteriori informazioni: https://www.sifest.it/
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