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Sassoferrato, Cagnacci, Carracci in mostra fino al 28 agosto

Centinaia di visitatori in queste ultime settimane hanno visitato la mostra "Le Terre della Pittura tra Marche e Romagna", che raccoglie, fra gli altri, dipinti di Carracci, Sassoferrato, Cagnacci, Pomarancio

 

 

 

 

 

 

E’ allestita a Cesena alla Galleria d’Arte di Palazzo del Ridotto fino 28 agosto la mostra Le Terre della Pittura tra Marche e Romagna, una scelta antologia di dipinti antichi che raccoglie 35 tele datate dal Quattrocento al primo Settecento, tutte provenienti dalla collezione Altomani-Ciaroni.


Dalla Madonna col Bambino del Maestro di Castrocaro a quella di Giovan Francesco da Rimini, da una Vergine appena ritrovata del Cagnacci ad una del Sassoferrato, da un importante modelletto della Pala Bargellini di Ludovico Carracci a due dipinti raffiguranti la Resurrezione recentemente scoperti, uno dell’Albani e l’altro del Pomarancio, le tele esposte raccontano le vicende di due territori confinanti, le Marche e la Romagna, che per molti secoli hanno risentito insieme degli influssi delle vicine scuole bolognese, veneziana, romana, ma che allo stesso tempo hanno permesso anche la fioritura di personalità artistiche che sono riuscite a estendere le loro idee ben oltre i limiti regionali. Inedite sono anche due Virtù dipinte da Elisabetta Sirani per ilMalvasia e due tele incompiute di Simone Cantarini, solo per ricordare alcune delle gemme della raccolta.
 
Numerosi sono stati i visitatori che nell’ultimo mese hanno visitato la mostra, curata dall’artista e storico dell’arte 
Massimo Pulini: in particolare, nei venerdì sera di luglio, con i negozi del centro di Cesena aperti, la galleria è stata invasa da centinaia di visitatori per ogni serata.
 
Successo per un progetto espositivo inaugurato lo scorso anno con 
Lo studiolo di Baratti, che intende andare alla scoperta di quei ‘musei nascosti’ che raccolgono le opere selezionate dai grandi antiquari per loro stessi. In questo caso, a permetterci di entrare nella loro ‘galleria riservata’ sono Chicca Altomani e Giancarlo Ciaroni. Romagnoli d’origine, nel 1985 hanno dato vita, a Pesaro, alla galleria Altomani&Sons, trasformando così in loro principale attività una passione già da tempo coltivata in privato. La stessa passione e la stessa competenza che si intuiscono dietro la scelta di ogni singola opera collezionata, contribuendo a rendere oltremodo affascinante questa esposizione. 
 
Ma c’è un altro aspetto che caratterizza questa mostra, accrescendone l’interesse: assecondando la spiccata attenzione mostrata dai due collezionisti-antiquari verso la produzione artistica di Romagna e Marche, il curatore Massimo Pulini ha scelto di concentrare lo sguardo esclusivamente sui dipinti provenienti da queste regioni che, al di là delle vicinanze geografiche, hanno condiviso importanti capitoli della loro storia, primo fra tutti quello malatestiano. I legami si rivelano ancora più stretti sotto il profilo pittorico, con influenze reciproche e maestri comuni.


La mostra è corredata da un catalogo, edito da Artexplora, che contiene un saggio dedicato al tema della dispersione e del recupero delle opere d’arte e all’importante ruolo svolto da alcuni antiquari illuminati. 
 

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