Rivoluzione. Un'opera grafica di Mimmo Paladino a Sarsina
In occasione della Festa di San Vicinio, Patrono di Sarsina (28 agosto), al Museo diocesano d'Arte sacra di Sarsina viene presentata in forma di gemellaggio, l'esposizione curata dal direttore del Museo di Saludecio e del Beato Amato, arch. Marco Musmeci,
"RIVOLUZIONE. Un'opera grafica di Mimmo Paladino".
Il Museo di Saludecio e del Beato Amato, dopo il Museo d'Arte sacra di Longiano, getta un'altro ponte culturale a Sarsina con il locale Museo diocesano d'Arte sacra.
Nell'ottica della diffusione della conoscenza del prezioso compendio saludecese e del messaggio di Santo Amato Ronconi, come già fatto lo scorso autunno 2016 a Longiano, viene ora proposta a Sarsina la xilografia raffigurante il Volto di Cristo disegnata da Mimmo Paladino.
L'esposizione è stata allestita a luglio in concomitanza del Plautus Festival di Sarsina e viene presentata adesso quale omaggio e comunione verso San Vicinio e il Museo sarsinate.
LA MOSTRA
La direzione del Museo di Saludecio e del beato Amato, trovando degli interessanti punti di condivisione con il Museo diocesano d’Arte sacra di Sarsina – quali la tutela dei valori e delle opere di arte sacra del territorio di afferenza insiti nella missione costitutiva, l’analogia tra le due collezione e l’ideale parallelismo tra i pellegrinaggi che attraverso san Vicinio vedono nella cattedrale di Sarsina una meta religiosa e così anche per il santuario di sant'Amato (santo pellegrino) a Saludecio –, ha inteso concretizzare questa similitudine con un gesto culturale di particolare significato, rappresentato da una mostra temporanea nella sede sarsinate di un’opera d’arte contemporanea di carattere religioso.
Con un titolo quasi provocatorio, che tuttavia nasce dalla volontà dell’artista stesso, di "RIVOLUZIONE. Un’opera d’arte grafica di Mimmo Paladino" viene esposta una xilografia raffigurante il Volto di Cristo.
Il disegno, concepito dal celebre artista nel 2010, raffigura la faccia di un uomo nel quale si riconosce il Volto di Cristo. È un’icona contemporanea: un’immagine dirompente che già dal suo titolo, “Rivoluzione”, inchioda il pensiero del visitatore sui grandi drammi del Novecento e sulla quotidianità ed umanità del messaggio cristiano.
La collocazione all'interno del percorso del Museo di Sarsina, in diretto dialogo con lo spazio e l’originaria funzione religiosa delle opere ivi custodite, induce verso ulteriori riflessioni, in particolar modo sull'espressione del tema sacro nell'arte oggi; proprio in coincidenza della festa di san Vicinio (28 agosto) i visitatori del Museo avranno modo di apprezzare ulteriormente il prezioso compendio culturale che, si ricorda, annovera tra le opere più note la quattrocentesca Madonna col Bambino di Monte Sorbo, già attribuita a Bartolomeo di Maestro Gentile da Urbino e che nella prossima edizione del convegno di Studi Romagnoli (Mercato Saraceno, 28 ottobre) sarà oggetto di un’approfondita analisi.
L'OPERA
La matrice dell’opera è stata eseguita manualmente da Mimmo Paladino nel maggio 2010, che ne ha firmato e numerato gli esemplari in cifre arabe da 1/300 a 300/300 (quello esposto reca il numero 261).
Ogni foglio è stato stampato a mano con l’uso del torchio xilografico della Litografia Romolo e Rosalba Bulla di Roma, sotto il controllo diretto dell’Artista su carta Magnani di Pescia.
Il volto di una Persona emerge dall'oscurità del buio attraverso uno spiraglio di luce. Immediatamente ci si accorge dei segni e delle incisioni che calcano la pelle come ferite; il suo sguardo evoca la fissità bizantina e rimanda ad un tempo astratto: il Novecento. Quello sguardo interrogativo inchioda chi lo incrocia alle grandi tragedie della storia: l’eccidio armeno, i morti nelle trincee del Carso, le vittime dei lager nazisti e delle foibe, la guerra dei Balcani, il viaggio dei migranti.
Quel volto è il Volto di Cristo che, come una Persona sofferente, si rivolge alla vita quotidiana.
L'ARTISTA
Domenico Paladino, detto Mimmo (Paduli, Benevento, 1948), è tra gli artisti italiani contemporanei più famosi al mondo.
Appartenente al movimento Transavanguardia (teorizzato dal critico Achille Bonito Oliva nella Biennale di Venezia del 1980), esprime la sua arte nella pittura, nella scultura e nella grafica.
Il suo linguaggio risente particolarmente della Cultura mediterranea ed è fatto da un alfabeto di segni e simboli archetipi che evocano il mito, le civiltà antiche, l’archeologia e il sacro.
Recentemente ha affrontato il tema del sacro con la Via Crucis nella chiesa di San Paolo Apostolo a Foligno (la chiesa costruita dopo il terremoto del 1997), con il trittico Nel segno della Croce per la chiesa di San Barnaba a Bondo di Trento e per la Cappella Arch and Art di Hans Kollhoff alla Triennale di Milano.