Ripascimenti della costa adriatica, ne parlano gli esperti
Basso apporto di sabbia dai fiumi e subsidenza rendono necessarie azioni di difesa delle spiagge dell’Emilia Romagna dall’erosione marina. Il ripascimento si è rivelata la soluzione migliore dal punto di vista economico e ambientale.
Giovedì 15 novembre, alle ore 16,00, presso il Museo della Marineria, l’Università per gli Adulti organizza, su questo annoso problema che investe la costa adriatica, una conferenza dal titolo “Ripascimenti della costa adriatica – illustrazione procedure”.
Relatore della conferenza la dottoressa Carla Rita Ferrari, dirigente responsabile della struttura oceanografica Daphne.
La spiaggia è quella sottile striscia di territorio, in parte emersa e in parte sommersa, che separa la terra dal mare.
La configurazione di questo ambiente è soggetta a continue trasformazioni, dovute all’azione di diversi fattori: apporto fluviale, vento, moto ondoso, correnti marine, subsidenza.
Poiché tali forze sono capaci di mutare composizione e forma della spiaggia con la sottrazione o l’aggiunte di materiali, risulta evidente che tale equilibrio è alquanto instabile, perchè soggetto al mutare delle forze stesse.
Per la costa adriatica, della Romagna soprattutto, le cause principali dell’erosione sono: la subsidenza, il mancato apporto dei fiumi, le opere costruite a mare e, non ultimo, l’urbanizzazione della costa.
Per fronteggiare il problema dell’erosione da oltre 20 anni è stato adottato il ripascimento artificiale con l’obiettivo di mantenere fruibile la spiaggia dal punto di vista turistico e contrastare l’erosione costiera del mare.
L’intervento di ripascimento è di natura stagionale quando il volume di materiale impiegato non supera i 10 metri cubi per ogni metro lineare di spiaggia.