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Rievocato a Cesenatico lo sbarco di Garibaldi

Cesenatico e il Museo della Marineria hanno collaborato con la città di Comacchio per commemorare lo sbarco a Comacchio di Giuseppe e Annita Garibaldi, Ugo Bassi, Angelo Brunetti (detto “Ciceruacchio”) e pochi altri seguaci

Cesenatico e il Museo della Marineria hanno collaborato con la città di Comacchio per commemorare lo sbarco a Comacchio di Giuseppe e Annita Garibaldi, Ugo Bassi, Angelo Brunetti (detto “Ciceruacchio”) e pochi altri seguaci all’indomani della loro partenza da Cesenatico all’alba del 2 agosto 1849. Questi patrioti riuscirono ad approdare a Comacchio il giorno dopo con tre bragozzi sfuggiti alla cattura da parte del brigantino austriaco che li aveva intercettati davanti al delta del Po, mentre cercavano di raggiungere Venezia.
 
LA RIEVOCAZIONE - La rievocazione si è svolta mercoledì con lo sbarco di 14 bragozzi provenienti da tutte le marinerie dell' Alto Adriatico con vele al terzo. Sono seguiti i cannoneggiamenti a salve, per ricordare l'inseguimento ad opera delle navi austriache. La storia racconta che solo 3 bragozzi spiaggeranno, altri andranno in fuga su ordine di Garibaldi e altri saranno catturati dagli inseguitori austriaci, In costumi d'epoca si è assistito all' approdo di Garibaldi con Anita incinta e agonizzante in braccio e al seguito i fedelissimi Ciceruacchio, Padre Ugo Bassi, il Maggior Leggero (figuranti scelti durante il casting a Palazzo bellini, effettuato dal regista Adolfo Conti).
 
GEMELLAGGIO - “Esiste un ideale gemellaggio tra le due città che hanno visto l'inizio dell'ultimo viaggio insieme di Annita e Giuseppe Garibaldi – dice il vicesindaco Bruna Righi che si è recata a Comacchio a nome della città di Cesenatico –. Ancora oggi esiste una solida rete tra le associazioni garibaldine che tiene viva la memoria gloriosa della "trafila romagnola"”. Cesenatico ne fa parte a pieno titolo sia come associazioni sia come Comune, sempre in prima fila nel mantenere vitale la memoria dell'imbarco di Garibaldi, che per questa comunità è diventato anche una sorta di "mito fondatore" della nuova Cesenatico dopo l'Unità d'Italia .
 
MUSEO
- Il Museo della Marineria è stato sempre un attore importante di questa azione culturale attraverso le barche (i bragozzi in particolare), che sono quelle usate da Garibaldi, ma anche per avere contribuito negli ultimi anni a fare emergere il lato meno conosciuto di Garibaldi come marinaio. Questa capacità di Cesenatico di tenere vivo e rendere autenticamente popolare, fuori di ogni retorica, il mito garibaldino e la memoria del Risorgimento è stata evidenziata in modo autorevole da uno scrittore come Maurizio Maggiani che sulle pagine de "La Stampa" in un famoso articolo dell'anno scorso ha preso Cesenatico come esempio per il modo in cui organizza la Festa di Garibaldi .
 

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