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Pronta ad aprire al pubblico la mostra sulle 'chicche dantesce' alla Fondazione Tito Balestra

Longiano ha un forte legame con Dante Aligheri, infatti il primo dei Malatesta a governare e a dimorare nella residenza di Longiano fu Giovanni, detto Gianciotto (1245ca-1304), tristemente noto per l’assassinio del fratello Paolo e della moglie Francesca da Polenta

Tutto pronto alla Fondazione Tito Balestra situata all’interno del Castello Malatestiano di Longiano per la mostra “Le pagine di dante – chicche dantesche della donazione Angelucci” che verrà inaugurata sabato 2 ottobre alle ore 18.00 alla presenza dei curatori, Carlo Pulsoni e Flaminio Balestra e dalle autorità locali. 

Longiano ha un forte legame con Dante Aligheri, infatti il primo dei Malatesta a governare e a dimorare nella residenza di Longiano fu Giovanni, detto Gianciotto (1245ca-1304), tristemente noto per l’assassinio del fratello Paolo e della moglie Francesca da Polenta, vicenda resa immortale da Dante Alighieri nel Canto V dell’Inferno. Un’altra traccia dantesca a Longiano è la targa posta all’ingresso della Corte del Castello Malatestiano, che ricorda «Federigo Tignoso e sua brigata». Nel canto XIV del Purgatorio, Guido del Duca, a rampogna della Romagna contemporanea, rievoca con malinconia personaggi della Romagna antica, dove fioriva «amore e cortesia»: tra essi, nel v. 106, figura appunto tale Federico Tignoso, nobile longianese, che nel 1199 guidò i suoi concittadini a giurare fedeltà alla città di Rimini.

Oltre a questo nel 2019 la Fondazione Tito Balestra ha ricevuto una importante donazione da parte  Giuseppe Angelucci,  Sottufficiale in congedo dell'Areonautica Militare, collezionista e amante dell'opera dantesca, residente a Cesena. La donazione, in virtù del suo amore per Longiano, consta edizioni della Divina Commedia e altre opere raccolte negli anni Novanta tramite il mercato antiquario. Opere singolari di non facile reperimento, opere che troveranno nei prossimi mesi una collocazione permanente all’interno delle sale espositive del castello Malatestiano.

E’stato naturale quindi  pensare ad una mostra per il 700 anniversario della morte di Dante Alighieri, avvenuta a Ravenna, suo luogo d’esilio, nella notte tra il 13 e il 14 settembre del 1321. L’esposizione è allestita nella deliziosa chiesetta della Madonna di Loreto adiacente al castello e si svilupperà in quattro sezioni: Dante per immagini: dagli illustratori dell'800 a Cochrane; Dante in Romagna; Dante nella storia: dalle cinquecentine ai giorni nostri;  le celebrazioni dantesche del 1865, 1921 e 1965, la donazione Angelucci edizioni rare della Divina Commedia e memorabilia dantesche. Il percorso ci arricchisce con alcuni prestiti della biblioteca classense e della biblioteca Lelio Pasolini di Longiano.

In mostra si potranno ammirare tra gli altri una edizione del 1542 della Divina Commedia, un rarissimo menabò di incisioni realizzate da Luigi Nuti su disegno di Giovanni Flaxman,  varie edizioni ottocentesche e dei primi del novecento,  documenti e memorie dei centenari danteschi. Ma girando per le sale si potrà visivamente gustare una vera e propria chicca  la Divina Commedia interamente trascritta a mano ed illustrata in graphic novel style dall’artista newyorkese  George Cochrane, grazie alla collaborazione con Facsimile Finder, frutto di sette anni di lavoro, che si pone l’intento di racchiudere settecento anni di arte ispirata alla Commedia, da Michelangelo a Gustave Doré, da Sandro Botticelli a William Blake, ma che guardi al futuro delle nuove generazioni, in uno stile fresco e accessibile a tutti, dagli studiosi ai lettori più inesperti. Oltre che anche una sezione dedicata alla traduzioni della Divina Commedia in lingua romagnola, realizzata grazie alla collaborazione dell’istituto Friedrich Schurr, che si occupa della salvaguardia del dialetto, e dello scrittore e studioso Giuseppe Bellosi, ospite in una prossima serata di approfondimento su Dante in Romagna.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00, e sarà compresa nel biglietto d’ingresso della collezione Balestra, situata all’interno del castello malatestiano e considerata tra le più ricche della Regione Emilia Romagna per quanto riguarda il 900. Info e prenotazioni 0547665850 info@fondazionetitobalestra.org 
Il museo d’arte Fondazione Tito Balestra si attiene alle normative vigenti per il contenimento Covid 19. 

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