Premio Serantini a Paolo Casadio: cerimonia pubblica di consegna
Domenica alle ore 10 a Cesena (Villa Silvia-Carducci in via Lizzano, 1241) si svolgerà la cerimonia pubblica della XVI Edizione del Premio Letterario Serantini, premio biennale conferito, grazie al sostegno della Fondazione Serantini, a un romanzo di “ispirazione romagnola”. A ricevere il riconoscimento sarà il ravennate Paolo Casadio per “La quarta estate”, edito da Piemme-Mondadori.
L’appuntamento rientra nell’ambito della 271esima tornata del Tribunato di Romagna, l’Associazione (fondata nel 1967 su impulso di Alteo Dolcini e del giornalista Max David) che ha per scopo l’affermazione e la salvaguardia del patrimonio culturale e delle tradizioni romagnole, nonché la valorizzazione dei prodotti tipici del territorio.
Dopo i saluti del Primo Tribuno, Franco Albertini, e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Cesena, Cristian Castorri, la giornalista e scrittrice Letizia Magnani introdurrà la premiazione facendo un ricordo di Francesco Serantini, scrittore romagnolo nato a Castel Bolognese nel 1889 e deceduto a Faenza nel 1978. Sarà Paolo Meldini, Presidente della Giuria, assieme a Isabella e Viola Serantini, a conferire il premio a Paolo Casadio.
Ad allietare l’appuntamento ci sarà anche l’intrattenimento “canoro-romagnolo” a cura di Celeste e Matilde Pirazzini.
Nato a Ravenna nel 1955, figlio di una generazione cui i genitori non insegnavano il dialetto, Paolo Casadio s’interessa da anni alla lingua e ai racconti della sua terra. Esordisce come coautore con il romanzo Alan Sagrot (Il Maestrale, 2012). “La quarta estate”, ambientato a Marina di Ravenna nel 1943, è il suo primo romanzo come autore singolo.
“La quarta estate”. L’estate che cambierà per sempre la sua vita, quella del 1943, inizia con un lungo viaggio, dal Garda, dov’è nata e cresciuta, a Marina di Ravenna, dove per tre mesi dovrà esercitare la sua professione; sola, per la prima volta. Sa che spostarsi è pericoloso, ma il suo lago è divenuto ormai troppo stretto e ha bisogno di andarsene per dimostrare a se stessa, più che agli altri, chi desidera diventare. Un medico. Una donna. Entrambe le cose.
Ma che non durerà a lungo. Perché quell’estate segnerà una svolta per la storia del Paese e per la sua vita. E non sarà più possibile tornare indietro.