A Cesena è la “Notte del cinema” con Alessio Cremonini e 4 film
Venerdì 12 luglio, quattro proiezioni in contemporanea per il festival “Piazze di cinema”: al chiostro di San Francesco incontro con il regista della pellicola Sulla mia pelle Alessio Cremonini; in piazza della Libertà il cult di Kubrick 2001: Odissea nello spazio; in piazza del Popolo il capolavoro di Scorsese Hugo Cabret; all’Arena San Biagio la commedia Momenti di trascurabile felicità
Un cult senza età, un capolavoro per famiglie, un film di impegno civile e una commedia italiana nella “Notte del cinema” in programma venerdì 12 luglio a Cesena per “Piazze di cinema”, il festival organizzato dal Comune in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. Quattro appuntamenti in altrettanti luoghi, tutti in contemporanea alle ore 21.30. Alessio Cremonini, regista del pluripremiato Sulla mia pelle, in concorso per il premio Monty Banks per opere prime italiane, incontra il pubblico del Chiostro San Francesco. In piazza della Libertà, per “Guarda che luna. Il cinema festeggia l’allunaggio”, proiezione sotto le stelle di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. In piazza del Popolo, per la sezione “Piazze di Cinema Kids”, serata da Oscar per grandi e piccini con Hugo Cabret di Martin Scorsese. All’Arena San Biagio, infine, per “W la commedia”, l’ultimo film di Daniele Lucchetti con Pif e Renato Carpentieri, Momenti di trascurabile felicità.
Prodotto da Netflix e presentato come film d’apertura della sezione “Orizzonti” alla 75esima Mostra del cinema di Venezia, Sulla mia pelle ha immediatamente riscosso un grande successo al botteghino, nonostante si potesse vedere in contemporanea in streaming per gli abbonati alla piattaforma. Vincitrice di 4 David di Donatello, tra cui quelli al miglior regista esordiente e al miglior attore protagonista, la pellicola ripercorre con precisione e senza retorica i 7 giorni d’agonia di Stefano Cucchi (Alessandro Borghi), deceduto mentre era in custodia cautelare. Una ricostruzione implacabile che lascia emergere, senza enfasi drammatica, l’insostenibile sequela di errori, negligenze e colpe dei rappresentati dello Stato. Il dolore e la solitudine di Cucchi traspaiono da un corpo che lentamente si consuma, e che finisce con lo spegnersi definitivamente il 22 ottobre 2009 su un lettino di un ospedale carcerario.
Romano, classe 1973, Alessio Cremonini dal 1997 sceneggia e dirige cortometraggi, tv movie e fiction. Sulla mia pelle è ritenuto il suo lungometraggio d’esordio (così lo ha considerato l’Accademia del cinema italiano, premiandolo con i David di Donatello come miglior opera prima), dal momento che il precedente Border non è mai stato distribuito in Italia: “Quando Stefano Cucchi muore nelle prime ore del 22 ottobre 2009, è il decesso in carcere numero 148 – spiega il regista nelle note di regia di Sulla mia pelle –. Al 31 dicembre dello stesso anno, la cifra raggiungerà l’incredibile quota di 176: in due mesi trenta morti in più. Nei sette giorni che vanno dall’arresto alla morte, Stefano Cucchi viene a contatto con 140 persone fra carabinieri, giudici, agenti di polizia penitenziaria, medici, infermieri e in pochi, pochissimi, hanno intuito il dramma che stava vivendo. È la potenza di queste cifre che mi ha spinto a raccontare la sua storia: sono numeri che fanno impressione, perché quei numeri sono persone. Ecco, Sulla mia pelle nasce dal desiderio di strappare Stefano alla drammatica fissità delle terribili foto che tutti noi conosciamo, quelle che lo ritraggono morto sul lettino autoptico, e ridargli vita. Movimento. Parola. Sulla mia pelle, tra le varie cose, è modo di battere, di opporsi alla più grande delle ingiustizie: il silenzio”.
2001: Odissea nello spazio è uno dei grandi capolavori della storia del cinema e ha ipnotizzato generazioni di spettatori. Vincitore di un premio Oscar e di un David di Donatello, è stato scritto e diretto nel 1968 da Stanley Kubrick: il film indaga il rapporto tra uomo e macchina, tra civiltà e tecnologia, e il significato dell’evoluzione e dell’eternità messe a confronto con l’inimmaginabile spazio dell’universo. Siamo nel 2001: un misterioso oggetto di origine intelligente viene scoperto sulla Luna. A seguito di questo rinvenimento, una squadra di astronauti viene inviata in missione verso Giove insieme a un computer di ultima generazione, l’infallibile HAL 9000, che così infallibile non sarà e arriverà a sfidare gli uomini in una vera e propria lotta per la sopravvivenza.
Hugo Cabret è il primo film in 3D girato da Martin Scorsese, tratto dal romanzo La straordinaria invenzione di Hugo Cabret di Brian Selznick: la pellicola ha vinto 6 premi Oscar, un Nastro d’argento e un Golden Globe. Hugo è un orfanello che vive nascosto tra le mura di un’affollata stazione ferroviaria di Parigi: è lui che, senza farsi vedere, si occupa di far funzionare i tanti orologi della stazione. Nel frattempo, nel suo nascondiglio coltiva il sogno di aggiustare un uomo meccanico che rappresenta tutto ciò che gli è rimasto del padre. Dopo essersi imbattuto in una ragazzina eccentrica, il protagonista entrerà in contatto con un anziano e misterioso gestore di un negozio di giocattoli, finendo risucchiato in una magica e misteriosa avventura.
Uscito nelle sale italiane lo scorso 14 marzo, Momenti di trascurabile felicità è l’adattamento cinematografico dei romanzi di Francesco Piccolo, che ha scritto la sceneggiatura insieme al regista Daniele Luchetti. La storia: Paolo (Pif), padre di famiglia e marito di Agata (la cantante-attrice Thony, candidata ai Nastri d’argento come migliore attrice protagonista), viene travolto da un camion mentre è in sella al suo scooter, fermo a un semaforo. In paradiso gli viene concesso di ritornare sulla Terra. Accompagnato da un angelo-impiegato (Renato Carpentieri), avrà a disposizione solo un’ora e trentadue minuti per sistemare tutte le faccende importanti che ha in sospeso e fare i conti con i punti salienti della sua vita.