"Parchi Bolognesi", un omaggio a Villa Ghigi negli scatti di Lia Briganti
Presso il Day Hospital di Oncoematologia dell’IRST, all’Ospedale Bufalini di Cesena, dal 6 luglio fino al 9 settembre 2020, si tiene la mostra fotografica di Lia Briganti dal titolo: Parchi Bolognesi. Omaggio a Villa Ghigi.
Anche questa mostra si inserisce nel progetto espositivo “Arte e Solidarietà” curato dalla stessa Briganti e giunto al suo quindicesimo anno. Lia Briganti è critica d’ arte e fotografa artistica, oltre che docente di Italiano e Storia presso l’IPIA del Marie Curie a Savignano sul Rubicone; ha al suo attivo 33 mostre fotografiche e nel 2018 è stata selezionata tra i 14 fotografi italiani scelti per l’ inserto di fotografia del Catalogo dell’ Arte Moderna Giorgio Mondadori, la più autorevole pubblicazione del mercato dell’ arte italiana. Nativa di Cesenatico e bolognese di adozione, ha dedicato un ciclo fotografico ai parchi bolognesi e in particolare a Villa Ghigi, le cui immagini sono presenti in questa mostra.
Le romantiche atmosfere dei parchi bolognesi, Villa Spada, Giardini Margherita, l’Orto Botanico e Villa Ghigi, hanno ispirato a Lia Briganti una fotografia che si avvale dello sfumato e del chiaroscuro per rappresentarle. Si tratta di luoghi dilettevoli, in cui trascorrere serene e luminose giornate, legati ai ricordi del periodo universitario e della prima giovinezza della Briganti. Il ciclo fotografico dedicato a Villa Ghigi, è ricco di scorci paesaggistici, campestri e collinari, di angoli arborei e boschivi, che alludono alla pittura romantica e alla fotografia di paesaggio d’ inizio ‘900. Villa Ghigi, essendo originariamente una tenuta in collina, presenta una notevole varietà paesaggistica, poiché è ancora coltivata a frutteto, mentre in larga parte si estende in contesto prativo e boschivo, in cui la vegetazione è lasciata al suo libero espandersi.
L’amenità del luogo, la sua solitaria bellezza e la posizione collinare che consente di godere di ampie vedute, ha fatto sì che Villa Ghigi sia stata scelta da Lia Briganti come luogo d’ elezione per sperimentare una tecnica fotografica impressionista, che si avvale di luci velate, di toni abbassati e soffusi che conferiscono agli scorci paesaggistici e agli angoli arborei e al bosco un’ aura evocativa e dolcemente malinconica, in cui il trascorre del tempo è suggerito dal variare delle luci del giorno e delle stagioni. Si entra così, in “un altro tempo” non già quello rapido e brioso della città di Bologna, ma in una dimensione bucolica e serena, pervasa dalla dolcezza della natura. L’intento è di cogliere la meraviglia del ciclo della natura, che conserva la bellezza del paesaggio attraverso il tempo e le sue incantevoli atmosfere.