"Musica nel sangue. La parola di Antigone" alla "Serenata delle zanzare"
Prosegue, con un rimando ai classici, la proposta de «La serenata delle zanzare»: giovedì, alle 21.00, il gruppo di Daniela Piccari, porterà anche a Cesenatico il suo «Musica nel sangue. La parola di Antigone», con i testi di Giampiero Pizzol la musica di Andrea Alessi e Dimitri Sillato. Daniela darà magistralmente la voce ad Antigone la mitica figura, figlia di Edipo presentata da Sofocle, personaggio della tragedia greca che il teatro antico ha scolpito ed è rimasta un monumento studiato e amato per secoli. Di generazione in generazione l’ammirazione per questo personaggio ha consumato il tempo reale e quella Antigone è diventata un simbolo.
Eppure quella notte lei uscì come una bambina che scappa di casa. Fu un’azione segreta perchè si opponeva alla legge che vietava la sepoltura di Polinice… Senza corazza, senza spada, con un pugno di sabbia per seppellire suo fratello, la ragazza Antigone fece il suo canto silenzioso che accompagnò quel rito di amore puro. Fu un’azione solitaria, ma fatta per qualcuno, fu veloce come il fulmine che illumina un luogo senza luce. Fu davvero “mitica”!
È a questo punto che Antigone si presenta come l’attimo della lucidità nel mondo oscuro di intrighi e guerra dello zio-re Creonte che la condanna a morte. Lei non si inchina alla legge, ma a quel che nel cuore batte come desiderio di giustizia, di verità, di fedeltà all'essere umano. C'è un assoluto viscerale, un pensiero aurorale che guida la sua mente, una luce che non è offuscata dalla polvere dei tribunali della Storia.
Per noi, oggi, la storia di Antigone è un luogo musicale in cui risentire quella voce primordiale. Le canzoni che il concerto propone presentano questa figura antica come fosse una ragazza contemporanea. La scrittura di Sofocle resta centrale nel racconto di questa storia, ma si parte da Elsa Morante e si finisce con Maria Zambrano. Mitica Antigone! Che si sdoppia, centuplica e rigenera in ogni essere umano che riconosce l’aurora di se stesso nell’attimo della Pietas.