"Museo anch'io", la storia a portata di bambino
Ancora un week end (il quarto) dedicato alla storia e all'arte delle Terre del Rubicone. Il viaggio alla scoperta dei tesori nostrani prosegue sempre a Sogliano al Rubicone dove, presso il Palazzo Ripa Marcosanti oltre alle collezioni private di “Arte Povera” e del“Disco d’Epoca”, trovano spazio due collezioni di grande interesse: Il Museo della “Linea Christa” e il Museo “Leonardo da Vinci e la Romagna”. I due piccoli musei sono attualmente animati da un’associazione senza scopo di lucro fondata da giovani soglianesi appassionati di storia.
Il Museo “Linea Christa” ripercorre, grazie ai reperti, documenti, cimeli, uniformi degli eserciti coinvolti e fotografie, il tutto distribuito su 150 mq., il drammatico periodo in cui le Terre del Rubicone furono interessate dal passaggio del fronte nel 1944.
Attraverso le diverse teche sarà pertanto possibile ripercorrere storicamente gli eventi salienti concentrati in un breve periodo di tempo e in particolare i dieci giorni cruciali dall’1 al 10 ottobre ’44 in cui il territorio soglianese fu sottoposto ad intensi bombardamenti (il 5 ottobre Sogliano al Rubicone venne liberata, il 6 ottobre è data della battaglia del Farneto).
Il Museo prende il nome dal corso del Rubicone /Fiumicino di strategica importanza per le sorti dei Tedeschi in ritirata e nell’ambito della più ampia e meglio conosciuta “Linea Gotica “ ( o “Gruene Linie” così come venne ribattezzata dai Tedeschi nel giugno ’44).
Il Museo “Leonardo da Vinci e la Romagna”. Ben più lontana nel tempo, la seconda collezione è dedicata al genio di Leonardo da Vinci e la Romagna. Come noto, Leonardo lavorava al servizio di Cesare Borgia il quale, animato da un grande progetto espansionistico, aveva nel 1502 assoggettato gran parte della Romagna e del Montefeltro e aveva assoldato Leonardo in qualità di ingegnere per verificare lo stato delle rocche con la più ampia libertà di manovra per redigere delle relazioni, aggiornare le mappe e le planimetri delle città di recente conquista. Attraverso alcune notazioni e i disegni del codice “L” (oggi a Parigi), è possibile ricostruire il viaggio di Leonardo in queste terre; da esso si può desumere che Leonardo fosse a Rimini l’8 agosto del 1502 e due giorni dopo, ovvero il 10 agosto e poi ancora il 15 agosto, fosse a Cesena.
Il viaggio di Leonardo divenne per l’ingegnere anche un’occasione per appuntare oggetti, usi e tradizioni di maggiore interesse o curiosità. Il museo è suddiviso in due sezioni principali: sezione scientifica e sezione etnografica. Il Museo “Leonardo da Vinci e la Romagna” offre un originale contributo alla conoscenza del nostro territorio e delle sue tradizioni, attraverso le osservazioni, le esplorazioni e le analisi del più grande genio del Rinascimento. Nelle due sale del museo trovano posto anche la mappa con le tappe del viaggio di Leonardo in Romagna e alcuni modelli, tra cui “la finestra di Cesena”, “il meccanismo della fiera di San Lorenzo”, “il carro di Cesena” e l’ingegnoso “sistema per appendere l’uva”, testimonianze dell’indole curiosa ed attenta di Leonardo verso tutto ciò che scoprivano i suoi occhi.