A Cesena la mostra "Plasmare la pittura": omaggio al maestro Osvaldo Piraccini
Si intitola “Plasmare la pittura” la personale dedicata al maestro Osvaldo Piraccini, che sarà esposta alla Galleria comunale d’arte del Palazzo del Ridotto fino al 28 settembre. Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena e curata da Massimo Pulini, la mostra è stata presentata in anteprima questa mattina nel corso di una conferenza stampa, alla presenza dello stesso maestro Piraccini, del curatore Pulini e dell’assessore alla Cultura del Comune di Cesena Christian Castorri.
“Plasmare la pittura” regala ai visitatori l’opportunità di gettare uno sguardo sulla produzione più personale del maestro cesenate, esponendo una cinquantina di opere provenienti dalla sua casa - laboratorio e che, nel corso degli anni, l’artista ha tenuto accanto a sé, senza preoccuparsi di catalogarle o datarle. Anzi, spesso sono anche prive di titolo e di firma e in molti casi si tratta di immagini sopravvissute a ripensamenti e cancellazioni, che a volte hanno riguardato dipinti già esposti in mostre e pubblicati su cataloghi.
“Già nella primavera del 2009 – ricordano il sindaco Paolo Lucchi e l’assessore Castorri nella prefazione al catalogo che accompagna la mostra - la Città di Cesena volle riservare a Osvaldo Piraccini uno speciale omaggio con l’esposizione delle opere più recenti e la pubblicazione della monografia Tempo presente. A cinque anni di distanza l’Amministrazione Comunale vuole offrire ancora alla Città un importante evento espositivo, dedicato al maestro vivente di quella gloriosa generazione di cesenati che segnò con straordinaria vitalità artistica la stagione forse più importante della pittura e dell’arte cittadine: il secondo Novecento”.
“Mi ha sempre colpito – scrive Massimo Pulini nel saggio introduttivo del catalogo - lo sfaldato impasto pittorico e grafico delle opere di Osvaldo Piraccini, per come sembri prodotto con le mani nude, da un diretto contatto fisico, da gesti e modi tipici di uno scultore o ancor meglio di un plasticatore ceramico, anzichè mediato dalle setole di un pennello o dalla punta temperata di una matita. Per la stessa ragione me lo immagino al lavoro con entrambe le mani, se non con l’impeto di tutto il corpo, come un vasaio, un forgiatore che nonostante possa privilegiare la destra o la sinistra, per assestare il colpo decisivo alla forma, non giunge mai ad esclude l’apporto dell’altra mano. Non è cosa da poco comprendere il processo esecutivo di questi dipinti magmatici, di questi disegni macerati, perchè nel loro percorso si annida un progetto significante, che cerca di apportare aggettivi e sintassi di una lingua espressiva nel terreno di un’altra.
BIOGRAFIA - Osvaldo Piraccini nasce a Cesena nel 1931; si forma giovanissimo prima accanto a Giovanni Cappelli e poi con Alberto Sughi, che lo indirizzarono verso tematiche neorealiste. All'inizio della sua carriera il suo stile si caratterizza per una precoce sintesi dell'immagine. Suoi soggetti preferiti sono la bellezza della natura e i sentimenti che essa suscita nell'interiorità dell'animo umano. Dipinge quindi paesaggi, specialmente vedute della sua città natale e dei dintorni, i luoghi cari della sua infanzia. Negli anni Cinquanta il lavoro di Piraccini affronta un genere diverso: si trasferisce a Firenze, dove ha contatti con Marcello Muccini, e poi a Roma dove rimarrà per oltre due decenni e dove inizia il periodo detto della Pittura Grigia.
Perseguendo l’iniziale tendenza alla sintesi dell’immagine, dai primi anni Settanta, si accosta alla sfera poetica degli ultimi naturalisti di Francesco Arcangeli. “Piraccini - scrive Arcangeli - natura meditata e struggente, ha dato pian piano, con una coerenza ormai non comune, e con una progressione più accentuata negli ultimi tempi, il meglio di se stesso, nella direzione della tonalità e della libertà dell’immagine”.Nel 1997 è presente all’importante rassegna di Gualtieri sulla pittura informale italiana, dedicata a Francesco Arcangeli.Nel 2001 una sua grande ‘retrospettiva’ viene promossa dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Cesena all’interno di Palazzo Romagnoli.