Villa Torlonia Arte: in mostra Paolo Ventura con i suoi 'Racconti immaginari'
Il percorso di sviluppo dell'attività culturale di Villa Torlonia – Parco Poesia Pascoli, si arricchisce di un ulteriore segmento: Villa Torlonia Arte. L'iniziativa nasce grazie alla collaborazione fra Coop. Atlantide e Coop. Sillaba, impegnate insieme al Comune di San Mauro Pascoli nel promuovere la crescita e l’offerta culturale di Villa Torlonia.
Dunque dopo il Museo Multimediale della Poesia e l'attività teatrale nella Corte e in Teatro, ecco avviato anche il percorso dedicato all’arte a Villa Torlonia. La splendida Sala delle Tinaie diventa quindi una vera e propria galleria d'arte, accogliendo in mostra per l'estate 2021 le nuove opere pittoriche di Paolo Ventura di “War and Flowers”, dal 30 giugno al 26 settembre. In esposizione anche alcuni fra i celebri e incantevoli racconti fotografici, come ad esempio “Il suonatore di trombone” o “Lo Zuavo scomparso”, vere e proprie sequenze oniriche e poetiche.
L'iniziativa è resa possibile grazie alla fondamentale collaborazione di Danilo Montanari Editore di Ravenna e grazie al supporto di Gruppo IVAS che, con questo intervento nel segno della cultura e del colore, intende ricordare Werther Colonna, sempre attento nel sostenere lo sviluppo pubblico delle politiche culturali nel nostro territorio.
La straordinaria esposizione di Paolo Ventura, si sviluppa addirittura in una sorta di duplice sezione, infatti in occasione del festival cinematografico “I luoghi dell’anima”, dedicato a Tonino Guerra, il MUSAS di Santarcangelo ospita una specifica esposizione dell’autore. Un connubio felice fra cultura e territorio, fra poesia e arte, fra San Mauro Pascoli e Santarcangelo.
Paolo Ventura è nato a Milano nel 1968. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera, dal 1989 al 1991. Il suo lavoro è stato largamente esposto in Italia e all’estero, compresa la 54 Biennale di Venezia. Le sue fotografie fanno parte di prestigiose collezioni pubbliche e private, fra cui Museum of Fine Art, Boston; The Library of Congress, Washington; Maison Europèenne de la Photographie, Parigi; Museo Fortuny, Venezia e il Museo d’Arte Contemporanea di Roma Macro. Dopo aver vissuto e lavorato per diversi anni a New York, nel 2010 Ventura si trasferisce ad Anghiari, un piccolo paese della Toscana dove attualmente vive e lavora.
“Io lavoro sulla memoria ma in realtà ho a che fare più con la fantasia e l’immaginazione, perché la memoria ha già una sua struttura, e a me non serve quella struttura, ne’ mi interessa. Non mi interessa ricreare mondi passati come se fossi davvero stato negli anni 50 a Milano. Mi interessa invece prendere un’atmosfera e costruirci sopra con la fantasia. Perché certe atmosfere ci sono ma poi in realtà non sono così, sono dei mondi contradditori in cui le epoche si contraddicono a vicenda. Più che rifare un mondo che è già esistito, preferisco inventarne un altro, che non ho visto. Il fatto di ambientarlo nel passato mi da’ la libertà di raccontare storie in modo meno preciso. Sono più libero, ci sono meno compromessi perché costruisco un passato che diventa una scatola in cui mettere i miei oggetti, ed è molto comodo. E non vuol dire che sono nostalgico ne’ romantico. Costruisco un altro mondo che è il mio mondo, perché non c’è dubbio che il mio mondo si è nutrito di certe immagini! Da qualcosa si deve partire per costruire un mondo immaginario”, sono le parole dell'artista.