"Pace Lavoro e Resistenza. La Cgil, Alberto Sughi e gli artisti cesenati" in mostra
Dal 24 aprile al 1 maggio, pal Palazzo del Ridotto di Cesena, sarà allestita la mostra “Pace Lavoro e Resistenza. La Cgil, Alberto Sughi e gli artisti cesenati”. Il rapporto tra gli artisti e la "Camera del Lavoro", la Cgil, a Cesena è stato sempre molto forte. Fino a una ventina di anni fa, la manifestazione del Primo Maggio era preceduta da un corteo che, partendo da Viale Carducci attraversava tutto il centro storico, prima di arrivare in Piazza del Popolo. Sfilava il lavoro, allora prevalentemente agricolo, sfilavano gli sfruttati e sfilavano i mezzi agricoli, simboli del lavoro, del progresso e dell'affrancamento dalla fatica. Immancabilmente, in testa al corteo venivano orgogliosamente portati, fin dagli anni sessanta i "cartelloni", opere pittoriche che commentavano le vicende politiche del momento. Cartelloni in gran parte dipinti dal Maestro Alberto Sughi, ma anche da altri artisti cesenati come Silvano e Stambazzi. Da quando il corteo del Primo Maggio non sfila per le vie cittadine, quei cartelloni "dormono" in Cgil. La mostra sarà l'occasione per ammirare i "cartelloni" e, per i più giovani, sarà la prima volta. Sarà visitabile nei giorni feriali dalle 16 alle 19 e nei giorni festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.
Estratto da Luigi Martini, "Conversazione con Alberto Sughi" (trascritto da un’intervista registrata a Roma tra gli anni 1986-1996 e 2003, i cui nastri - cassette originali - si trovano depositati all’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, Roma): "A pensarci bene non c’era un grande divario fra ciò che animava la nostra pittura, i nostri pensieri di pittori e questa attività di cartellonisti o di illustratori. Le idee di rinascita del paese mettevano sulla stessa strada intellettuali e lavoratori, c’era una spinta unitaria che semplificava la convergenza. Intellettuali, artisti, lavoratori, a quel tempo, costruivano assieme le cose. In quegli anni, ed è proseguito per un certo periodo, il blocco di forze che aveva fatto la Resistenza lavorava assieme e aveva dimenticato di appartenere a spezzoni diversi. Rivedere oggi, a distanza di tanto tempo, questi lavori che sono nella collezione della CGIL, fatti da artisti, è bello; non sono lavori di propaganda, c’è grande tensione poetica. Vedi i lavoratori erano importanti, avevano fatto la Resistenza e stavano facendo l’Italia".