Gli scatti per raccontare l'attualità: la mostra collettiva "Cambiamento e adattamento"
Dall'1 maggio al 30 settembre il Museo dell'Ecologia di Cesena ospita la mostra fotografica "Cambiamento e Adattamento" con le opere di: Giada Pazzaglia, Antonella Bracci, Giovanni Benaglia, Manuela Campana, Mirella Tozzi, Vincenzo Stivala, Claudio Turci, Damiano Montalti, Alessandro Ricchi, Michela Mariani, Monia Strada Chiara Pavolucci e Aldo Romano.
Sabato 1 maggio (ore 15:00 primo turno e ore 17:00 secondo turno) è prevista l'inaugurazione e la presentazione catalogo, con testo introduttivo di Anton Roca. La mostra osserverà i seguenti orari di apertura: Da martedì a venerdì 15:00 -18:00, sabato, domenica e festivi 10:00-13:00 Gli accessi saranno regolamentati nel rispetto delle disposizioni legate alla pandemia.
"Assistiamo ad un crollo che rischia di sopraffarci: il cambiamento a cui stiamo assistendo è un cambiamento profondo per quanto radicale e, per certi versi, irreversibile. Un cambiamento che sovverte, sia l'ordine naturale sia l'equilibrio ancestrale, nel trasformarsi il materico in non materico o etereo: il celeste - l'etere nel senso aristotelico - è diventato il terrestre. Quindi, anche il terrestre è immacolato, limpido e, come l'etere, passibile di essere associato alla bellezza e al diffondersi della luce" scrive Anton Roca nel testo introduttivo al catalogo della mostra.
Il percorso di ricerca sul "Cambiamento - Adattamento" è partito a gennaio del 2020, quando le derive pandemiche erano ancora in divenire. Nato come un'esigenza interiore, il progetto di ricerca è diventato corale grazie al percorso di condivisone e di scambio (ConCorso) sostenuto dagli autori, rimasti sempre in contatto fra di loro, a distanza durante il periodo di lockdown, e, successivamente in modo presenziale nello Spazio Rad'Art di San Romano.
"Cambiamento - Adattamento" pone l'accento su una delle questioni impellenti per il genere umano. La necessità di un mutamento sostanziale dei principi che contraddistinguono la nostra civiltà. "Ci auguriamo di poter essere istigatori del cambiamento attraverso le proprie azioni, ad iniziare da noi stessi, per meglio recepire le opportunità di arricchimento che offrono i cambiamenti". L'insieme dei percorsi fotografici di ciascun autore vuole essere, più che un esercizio di memoria, un canto poetico rispetto alle derive che stanno cambiando le nostre vite ed una reazione ai fenomeni che ci coinvolgono a livello personale e sociale.