Marina Fabbri e le donne in terracotta “barbarica”. Mostra a Gatteo
Volti e corpi femminili realizzati plasmando l’argilla, modellati su trame di ferro che li sostengono: la scultrice Marina Fabbri porta la sua sensibilità artistica a Gatteo per la tradizionale mostra che la Biblioteca Ceccarelli ospita ogni anno in occasione della Festa patronale di San Lorenzo. Venerdì 28 luglio alle 18, con un aperitivo insieme all’artista, si taglia così il nastro a un allestimento, dal titolo “Materia e Memoria”, che mette al centro la forza espressiva della figura femminile.
“Ogni estate la mostra in biblioteca – introduce l’assessore alla Cultura Stefania Bolognesi - vuole dare voce a materiali, discipline e generi diversi: fotografia, metalli, pittura, persino illustrazioni e fumetti. Quest’anno Marina c i porta a scoprire un uso non convenzionale di un materiale povero come la terracotta, che nella sua semplicità diventa incisivo e persino brusco se modellato con vigore e abbinato alla durezza del metallo”.
Del resto a definire per primo “barbariche” le opere della Fabbri fu il suo insegnante più autorevole, l’indimenticato Ilario Fioravanti: “Marina - scriveva nel 2006 il Maestro - supera l’attuale ed è già nel domani per le sue esperienze e conoscenze. Dai primi risultati caratterizzati da una gradevole e naturalistica felicità di modellato, è entrata via via nelle forme scultoree con più ricerca e più interiorità, a volte è dura ma sempre legata ad un travaglio emotivo che nasce dal suo essere profondo e dalla sua vitalità sofferta. Ecco perché giudico barbariche le sue opere: barbariche perché intese come libertà creativa ed espressività violenta”.
Allieva del Premio Faenza Ana Cecilia Hilar, nonché di ceramisti faentini di respiro internazionale, Marina Fabbri ha saputo nel tempo aprirsi alle diverse discipline trovando nella scultura ceramica la propria dimensione espressiva . A Gatteo espone teste di donne plasmate con la terracotta, modellate con tocco sfuggente enfatizzandone i colori terrosi, e sinuosi busti di donna appesi, sostenuti da reti metalliche attorcigliate, che fanno loro, al contempo, da gabbia e da sostegno.
La mostra sarà visitabile nei giorni successivi in orario di apertura della biblioteca e nelle serate di mercoledì 9 e giovedì 10 agosto dalle ore 20 alle ore 23 in occasione della festa patronale.