In Malatestiana i manoscritti dei grandi autori del '900
Domenica 12 febbraio in biblioteca Malatestiana il professor Franco Contorbia dell’Università di Genova illustra il prezioso e originalissimo patrimonio, oggi in possesso della biblioteca, di scritti vergati a mani dai grandi poeti, scrittori e pensatori legati alle riviste letterarie di inizio secolo.
C’è, fra i tanti, un patrimonio preziosissimo e curioso, benché fino ad oggi non sia mai stato presentato al pubblico, nelle accurate custodie della nostra Biblioteca Malatestiana. Si tratta di quattro faldoni di manoscritti riconducibili ai grandi poeti, scrittori e pensatori del Novecento, ossia racconti, poesie e interventi scritti a mano dagli stessi autori che hanno animato la scena letteraria, intellettuale e politica degli anni del cosiddetto “secolo breve”. Tra di essi anche Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Umberto Saba, Giuseppe Prezzolini, Corrado Alvaro, il nostro Renato Serra, Aldo Palazzeschi, Dino Campana, Corrado Govoni, Riccardo Bacchelli, Vincenzo Cardarelli, Clemente Rebora, Sibilla Aleramo, Giorgio De Chirico, Marino Moretti e molti altri.
I manoscritti, alla cessazione dell’attività delle due riviste, finirono proprietà di Stanislao Paszkowski, marito di Viola, la figlia di Papini, che li racchiuse in faldoni a futura memoria. Nel 1987 gli eredi di Paszkowski li vendettero alla Regione Emilia-Romagna che, a sua volta, nel 1990 li consegnò alla biblioteca Malatestiana - poiché tra gli autografi c’era anche “Esame di coscienza di un letterato” di Renato Serra - perché li conservasse. La biblioteca li ha catalogati, riuniti in apposite scatole di conservazione, ciascuno racchiuso in una custodia di plastica trasparente a ph neutro come richiede un’attenta conservazione di pagine ormai antiche.
Oggi su questo piccolo patrimonio l’associazione Amici della Biblioteca Malatestiana ha provveduto ad accendere un faro e ad organizzare una manifestazione pubblica.