Il fondo fotografico Dellamore al centro di una conferenza degli Amici della Malatestiana
Costituiscono un fondo originalissimo e ricco di spunti storici e di cronaca i numerosi fondi fotografici conservati in Malatestiana. Si tratta, prevalentemente, di materiali donati dagli stessi collezionisti-fotografi, giunti in biblioteca allegati ad altre collezioni o donati dalle famiglie dei fotografi.
Alcune importanti collezioni saranno al centro della conferenza con relativa visione delle immagini programmata dall’Associazione Amici della Malatestiana per domenica 7 febbraio alle 10,30 Sala Lignea della Biblioteca. Chiamate ad illustrare l’interessante documentazione - che già in un’altra occasione ha catturato largo interesse tra i soci - le bibliotecarie Gessica Boni e Carla Rosetti che parleranno de “Il fondo di Francesco Dellamore e piccoli fondi fotografici nella Malatestiana”.
In particolare Gessica Boni interverrà su Francesco Dellamore (1900-2002), collezionista, appassionato di teatro e di musica, ma soprattutto "fotografo dilettante d'alta classe" che ha donato alla Biblioteca il suo prezioso archivio fotografico, frutto della passione di una lunga esistenza che ha attraversato la storia della fotografia portando con sè le tracce di questa storia con intuizioni originali e interessanti. Questo Fondo, costituito da circa 5.000 negativi in vetro e pellicola e 4000 positivi, può essere considerato sicuramente tra i più importanti conservati in Malatestiana per i temi civili rappresentati e per l'ampia documentazione offerta sulla realtà territoriale per un arco di tempo (dagli anni Venti agli anni Ottanta) in cui profonde sono state le trasformazioni del tessuto urbano e del contesto socioeconomico.
Carla Rosetti invece illustrerà alcuni piccoli fondi fotografici, meno noti ma non meno importanti. Ma soprattutto mostrerà a quale tipologie di richieste la Malatestiana è chiamata a rispondere e quali ricerche è necessario effettuare nell'archivio, per fortuna in gran parte digitalizzato, Qualsiasi catalogazione, infatti, anche la più accurata, non riesce a soddisfare le esigenze sempre diverse degli studiosi. Questo è però positivo, perché le ricerche tra i fondi fotografici della Biblioteca riservano spesso piacevoli sorprese.