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Villa Silvia Carducci

La villa settecentesca divenne nel 1874 proprietà della contessa Silvia Pasolini Zanelli, che ne fece il salotto buono della cultura romagnola. Alcuni fra gli intellettuali più illustri della Romagna del tempo frequentarono la villa, soprattutto Giosuè Carducci.
Qui il poeta trascorse, infatti, ben undici soggiorni, dal 1897 al 1906, durante i quali godette della quiete del parco, della mitezza del clima, dell’ascolto della musica e le parole della contessa, legandosi al luogo al punto da esprimere il desiderio di chiudere la sua vita nella tranquilla pace del luogo. E proprio qui fu ispirato a comporre la famosa Ode alla Chiesa di Polenta.
A testimonianza del sodalizio rimane una lapide e soprattutto la camera che gli era riservata, ancora oggi intatta e visitabile, con gli arredi, gran parte degli effetti personali, e le numerose fotografie che ritraggono Carducci nei suoi soggiorni alla villa.

La contessa Silvia morì nel 1920, lasciando per testamento la villa al Comune di Cesena, affinché vi ospitasse un’opera benefica. Da allora e fino ad oggi il Comune di Cesena vi ha promosso varie iniziative sociali e culturali.

Dal 2007 Villa Silvia-Carducci è sede dell’AMMI (Associazione Musica Meccanica Italiana), che sviluppa l’attività di ricerca, studio, divulgazione, salvaguardia e restauro degli strumenti musicali meccanici, con una ricchissima biblioteca. Inoltre, ha sede nei locali della villa il museo “Musicalia”, esposizione permanente di strumenti musicali di straordinario interesse: un racconto che attraverso sette stanze, a partire dalla riproduzione del tamburo meccanico di Leonardo da Vinci, ci accompagna lungo cinquecento anni di musica.

info: www.museomusicalia.it

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