Leopardi e i duecento anni de “L’Infinito”
Sono passati duecento anni da quando Giacomo Leopardi compose la lirica “L’Infinito” (1819), diventata una delle più famose della letteratura italiana.
A questa poesia e al genio del poeta leopardiano, è dedicata “Infiniti Leopardi. Due secoli per una poesia”, seconda serata della rassegna “I suoni dello spirito” organizzata dalla società Amici del Monte.
Appuntamento venerdì 9 agosto alle 21 nello storico scenario del Chiostro quattrocentesco dell’Abbazia di S. Maria del Monte con letture curate da Loris Canducci, Alessandra Fabiani, Daniela Montanari, Iuri Monti e da Paolo Turroni, direttore artistico della rassegna.
Attraverso le letture di poesie, abbozzi e lettere private, si cercherà di entrare nel mondo poetico di Leopardi e di scrutare il suo difficile rapporto con la famiglia.
Sono analizzati testi sia precedenti che successivi a quel fatidico 1819 per comprendere come abbia fatto un ragazzo ventenne a dare vita a un capolavoro immortale, un testo di assoluta perfezione, di scavo psicologico e che da due secoli ci spinge a meditare su un colle, una siepe e su “interminati silenzi”.
La serata vede anche la partecipazione straordinaria del direttore del Conservatorio “B. Maderna” Paolo Chiavacci, che si esibisce al violino solista.