Le testimonianze di chi sopravvive al femminicidio raccontate attraverso un libro ed una mostra: "Le conseguenze"
In occasione delle giornate di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, organizzate dal Forum donne del Comune di Cesena, l’associazione Ipazia liberedonne promuove l’iniziativa “Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta”, nell'ambito del progetto Con.te.sto, con il patrocinio del Comune di Cesena e la collaborazione dell’associazione Penelope.
Si tratta della presentazione di un libro e di una mostra che affronta il tema dei femminicidi con un approccio mai tentato prima, ovvero raccontare i giorni di chi resta. L’autrice, la giornalista e fotografa Stefania Prandi, ha raccolto, nel corso di tre anni, testimonianze, immagini di volti, oggetti, luoghi che raccontano lo sguardo di chi sopravvive al femminicidio. Un racconto fatto con rispetto e delicatezza, senza sensazionalismi e spettacolarizzazioni, convogliato nel volume “Le conseguenze” edito da Settenove.
A vivere le conseguenze del femminicidio – termine con cui si intende l'uccisione oppure la scomparsa di una donna per motivi di genere, di odio, disprezzo, piacere o senso del possesso – sono figlie, figli, madri, padri, sorelle, fratelli. Famiglie a cui restano i giorni e gli anni del dopo e che spesso devono affrontare le umiliazioni dei tribunali, i processi mediatici, una comunicazione che infligge un’ulteriore condanna, con frasi del tipo «se l’è cercata», “era una poco di buono», “delitto passionale» o «uccisa per troppo amore».
“Un dolore individuale che fatica a essere riconosciuto a livello istituzionale e mediatico. Eppure sono sempre di più le famiglie delle vittime di femminicidio che non si arrendono a questa violenza e intraprendono battaglie quotidiane per fare capire che i femminicidi non possono essere attribuiti al caso, né alla sfortuna o alla colpa, ma sono un fenomeno con radici culturali e sociali profonde, attecchite su un senso di proprietà e di dominio degli uomini sulle donne ancora molto diffuso. Un dolore individuale che da personale diventa politico che può, e deve, divenire momento di sensibilizzazione di tutta la comunità” spiega Tiziana Nasolini presidente di Ipazia.
LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO
Il primo evento si è tenuto venerdì 12 novembre alle ore 20,45 presso il palazzo del Ridotto con la presentazione del libro “Le conseguenze. I Femminicidi e lo sguardo di chi resta”. E' inrevenuta l’autrice Stefania Prandi, giornalista e fotografa, in dialogo con Serena Dellamore, giornalista. Sono state ascoltate testimonianze di familiari: Diletta Capobianco, figlia di Sabrina Blotti uccisa a Cesena il 31 maggio del 2012 da Gaetano Delle Foglie. Antonella Teverini, sorella di Manuela Teverini scomparsa a Cesena il 5 aprile del 2000 e per la cui sparizione ed omicidio è stato condannato il marito Costante Alessandri. Marisa Degli Angeli, madre di Cristina Golinucci scomparsa a Cesena il 1 settembre del 1992, un mistero ancora da risolvere.
LA MOSTRA
Rimane aperta fino a domenica 21 novembre a Cesena, nella bellissima ex chiesa Spirito Santo, la mostra fotografica "Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta", organizzata da Ipazia liberedonne in collaborazione con l’associazione Penelope.
Stefania Prandi, giornalista e fotografa nonché autrice dell'omonimo libro, ci racconta il dramma dei femminicidi attraverso gli sguardi dei familiari delle vittime. Stanze in penombra, ricordi, fotografie, abiti, solitudini, sguardi costretti ad abbassarsi non solo per il dolore ma per le umiliazioni di una società che giustifica la ancora la violenza come “raptus”, non la previene e spesso nei tribunali processa la vittima.
Sono già tante le persone che hanno visitato lo spazio espositivo e lasciato un loro commento, anche sui social. @ghostghostghost su Instagram ha raccontato la sua esperienza di visitatore, lanciando anche un appello: “Abbiamo bisogno di un cambiamento politico e culturale radicale, ma questo lavoro non deve essere caricato (ancora una volta) sulle spalle delle donne. Deve partire da noi uomini, da tutti gli uomini: prendere atto della nostra immunità e impunità e investire parte del nostro tempo per smontarla, soprattutto osservando le conseguenze letali dei privilegi sociali e culturali che diamo per scontati."
Anche le scuole hanno raccolto l’appello alla visita, si tratta del Liceo classico Monti con due classi e l’Istituto Comandini con una. Studentesse e studenti partecipi e con gli occhi lucidi. Ha detto una di loro: “È stato più interessante del previsto ed emozionante. Bisognerebbe far girare di più questa mostra”.
Gli orari di visita: 10-12.30 e 16-18.30
Stefania Prandi, giornalista, scrittrice e fotografa, ha realizzato reportage in diversi continenti su questioni di genere, lavoro, diritti umani ottenendo molti riconoscimenti internazionali. La mostra “Le conseguenze” è già stata esposta a Bologna, Trieste, Sassari, Perugia, Castel Maggiore, Lussemburgo. Dopo Cesena seguiranno Pisa, Sulmona, Mantova, Tortona, Bolzano.