La mostra "La fabbrica diffusa" racconta le trasformazioni del territorio cesenate alla Galleria del Ridotto
La mostra “La fabbrica diffusa. Produzione e architettura a Cesena” allestita nella Galleria d’arte del Ridotto e inaugurata lo scorso dicembre è stata prorogata fino a domenica 5 marzo. Nel corso di questo ulteriore mese di esposizione è previsto un ciclo di incontri che si terrà sempre alla Galleria a partire da sabato 11 febbraio, alle ore 17, con “Paesaggi. Fotografare nei luoghi della produzione”. A questo primo appuntamento prenderanno parte Stefania Rössl, docente dell’Università di Bologna, Otello Brighi, responsabile del Servizio Paesaggio del Comune di Cesena, dei fotografi Guido Guidi, Michele Buda, Francesca Gardini, Francesco Raffaelli e Massimo Sordi, fotografo e docente Università di Bologna.
L’appuntamento successivo è per sabato 18 febbraio, sempre alle ore 17, su “Documenti. Patrimonio archivistico come cultura condivisa” a cui prenderà parte, tra gli altri, anche Adele Briani Fioravanti e Diletta Tosi dell’Archivio Architetto Ilario Fioravanti. L’ultimo incontro della rassegna, dedicato ai processi di riqualificazione urbana, è previsto per sabato 25 febbraio, alle ore 17.
Gli incontri si configurano come momenti di approfondimento degli argomenti trattati in mostra con l’obiettivo di valorizzare i materiali esposti. La testimonianza degli esperti coinvolti e dei fotografi autori delle recenti campagne sul territorio accompagnerà la lettura delle immagini, dei documenti d’archivio e delle analisi sulla città. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito. Per informazioni e iscrizioni telefonare allo 0547 610892.
La mostra è urata da Francesco Gulinello, Elena Mucelli, Stefania Rössl con Raffaella Sacchetti e Alice Aloisi.
La Fabbrica diffusa percorre le trasformazioni del territorio cesenate dall’Unità d’Italia alla contemporaneità alla luce dei principali cambiamenti del sistema produttivo. La lettura del paesaggio urbano, filtrata attraverso alcuni passaggi significativi per la storia dei suoi abitanti, mette a fuoco le principali componenti fisiche e strutturali dei luoghi, ricostruendo le dinamiche che hanno contribuito alla creazione del contesto contemporaneo e offrendosi come stimolo per una riflessione sul possibile futuro della città.
L’evolversi dei luoghi e della società è testimoniato da documenti d’archivio e riproduzioni, da un modello a grande scala del territorio comunale che supporta una serie di proiezioni video, e dalle interviste ad alcuni dei protagonisti delle principali fasi di evoluzione della città.
Le fotografie dedicate al paesaggio della produzione, realizzate nel 2022 da Guido Guidi, Michele Buda, Francesca Gardini, Francesco Raffaelli, Massimo Sordi, accompagnano la ricostruzione con un’indagine sugli spazi, i segni, le figure, le presenze del territorio.
Lo spazio della mostra si propone, durante il periodo della sua apertura, come “luogo dell’identità” coinvolgendo gli abitanti che, con le fotografie tratte dai propri album di famiglia, contribuiranno alla costruzione di un “immaginario della produzione”. Le fotografie raccolte fino al 5 febbraio porteranno alla costruzione di un grande mosaico condiviso del territorio della produzione, in cui la storia intima, la storia di ognuno di noi, può trasformarsi in patrimonio comune.