L’italianista Ida Campeggiani si concentra su “Satura” di Eugenio Montale
“Ho contemplato dalla luna , o quasi / il modesto pianeta” - Satura di Montale 1971 è il titolo della conferenza che si terrà venerdì 24 gennaio, alle ore 16,30, nella sala Sozzi del Palazzo del Ridotto nell’ambito del ciclo "Dalla Luna alla Terra: una lente d’ingrandimento sugli ultimi trent’anni del ‘900”, promosso dall’associazione Amici della Biblioteca Malatestiana.
A parlare di Montale e, in particolare della sua ultima stagione poetica, sarà una valente studiosa cesenate, l’italianista Ida Campeggiani, ricercatrice all’Università di Pisa, che lo scorso anno ha curato il commento alla Bufera e altro per la collana di poesia “Lo Specchio” di Mondadori.
Satura è sicuramente il libro più sorprendente di Montale, e raccoglie testi scritti a partire dal 1964 (dopo un decennio di silenzio poetico) negli anni del boom economico e del dilagare della civiltà meccanica e massificata. Attraverso l’analisi di alcuni testi, la relatrice analizzerà l’atteggiamento del poeta mentre attua questa ‘discesa nel mondo’ in bilico tra rassegnazione e rifiuto, tra moralismo e snobismo, tra stile comico e stile sublime. “Proveremo così a esaminare – spiega Campeggiani - una poetica che non rinuncia mai davvero al sublime, pur aprendosi ad accogliere materiali della prosa, come la cronaca giornalistica e la divulgazione scientifica. Un nesso profondo, e spesso ironico, lega la metrica raffinata e le figure retoriche di Satura a questa nuova fase storica politicamente informe e lontana dall’umanesimo borghese. Inoltre, non è casuale che accanto alle poesie più schiettamente ‘satiriche’ Montale ne collochi alcune di registro alto ed elegiaco, dedicate non tanto a temi storico-politici quanto ai temi più privati e profondi della sua opera, i miti di un tempo visti ora in chiave scettica e struggente: l’assenza-presenza della donna amata (Clizia, Mosca etc.), le «divinità in incognito», l’intemporalità dei sogni e delle illusioni”.
Ida Campeggiani è ricercatrice di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa.
Ha studiato all’Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, dov’è stata allieva del corso ordinario e del corso di perfezionamento. In seguito è stata assegnista di ricerca presso la stessa Scuola Normale e Fellow Marco Praloran presso la Fondazione Franceschini a Firenze. Ha avuto contratti di insegnamento presso l’Università di Pisa, l’Università di Urbino e l’Université de Lausanne.
Oltre a vari articoli su autori rinascimentali e novecenteschi, ha pubblicato un libro su Michelangelo poeta (Le varianti della poesia di Michelangelo. Scrivere per via di porre, Pacini Fazzi, 2012); uno su Ariosto (L’ultimo Ariosto. Dalle Satire ai Frammenti autografi, Edizioni della Normale, 2017 - Premio Moretti 2019); e ha curato il commento alla Bufera e altro con Niccolò Scaffai (Eugenio Montale, La bufera e altro, a cura di Ida Campeggiani e Niccolò Scaffai, Mondadori "Lo Specchio", 2019).