L’associazione teatrale quinte Mutevoli mette in scena “Le donne in Parlamento” di Aristofane

Risale al 393 a.C. la commedia “Le donne al Parlamento” del commediografo greco Aristofane. Oltre a rappresentare un classico della storia del teatro, quest’opera propone ancora oggi tematiche attuali, prospettando una “parità” tra uomo e donna. Lo potranno constatare i gli spettatori che mercoledì alle 21.30 al Chiostro di San Francesco assisteranno alla rappresentazione di “Le donne in Parlamento”,  messe in scena dalla compagnia teatrale “Quinte mutevoli”. Sotto la direzione di Alvaro Evangelisti, la commedia sarà interpretata da Carla Navacchia, Vilma Giorgini, Lucchi Terzo, Rita Prati, Nailia Magnani, Matteo Borghetti, Barbara Morigi, Giulia Nunziatini e Marco Magnani.

Diversi gli argomenti trattati da “Le donne in Parlamento”: dalla discriminazione tra uomini e donne, fino al razzismo e alla corruzione in politica. Protagoniste sono le donne di Atene che, di fronte al perpetrarsi di scandali, furbizie e la ricerca di ogni sorta di novità, ordiscono un piano per impossessarsi del potere, e risolvere tutti i problemi della vecchia città greca. A guidare le donne nel loro percorso sarà Prassagora, moglie di un influente cittadino ateniese oratore al Parlamento. Una volta elette, la prima decisione delle donne riguarda la condivisione dei beni e del denaro: creeranno una sorta di "comune" che richiama alla mente l'aspirazione egualitaria dei cosiddetti "figli dei fiori" degli anni sessanta -settanta. La commedia anticipa le teorie del comunismo e del femminismo, oltre a svelare la portata rivoluzionaria contenuta nelle utopie sia di stampo collettivistico che ugualitario.