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L'Associazione Italiana Musica Meccanica al Festival Internazionale dell’Organo in Germania

L’incontro avverrà nel Municipio, alla presenza del sindaco della città di Waldkirch, e vi parteciperanno per l’Italia Franco Severi e Flavio Predazzini, rispettivamente presidente e vice presidente di AMMI

Un nuovo incontro di altissimo livello per l’Associazione Italiana Musica Meccanica: l’undicesima edizione dell’importante Internationales Waldkircher Orgelfest, ovvero il Festival Internazionale dell’Organo, che si terrà a Waldkirch, in Germania, fino a domenica. L’Associazione presieduta da Franco Severi, che ha sede a Villa Silvia-Carducci (Lizzano di Cesena) e che gestisce fra l’altro il Museo Musicalia, sarà fra i maggiori protagonisti dell’evento, poiché nell’ambito del Festival è previsto un meeting sul 5° European Project, nato nel 2009 da un’idea di AMMI, che vede la partecipazione di sei nazioni europee – oltre all’Italia: Belgio, Olanda, Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Germania), e che ha come obiettivo la creazione di uno standard linguistico comune alle lingue europee per le pubblicazioni sulla musica meccanica.

L’incontro avverrà nel Municipio, alla presenza del sindaco della città di Waldkirch, e vi parteciperanno per l’Italia Franco Severi e Flavio Predazzini, rispettivamente presidente e vice presidente di AMMI. In particolare, da parte dell’Associazione Italiana Musica Meccanica verrà presentato un progetto curato da Mauro Casadei Turroni Monti dell’Università di Modena e Reggio Emilia, riguardante la musica meccanica sviluppata nell’ambito della musica sacra. Non a caso, infatti, la Fondazione Severi, da poco costituita a Villa Silvia-Carducci, è proprietaria fra l’altro della Collezione Barbieri, costituita da macchinari per la costruzione degli strumenti musicali meccanici e da un’importante sezione documentale, con manoscritti e documenti a stampa, e un interessante carteggio. E, soprattutto, la collezione vanta la maggior quantità di musiche sacre meccaniche esistenti: la più nota invenzione di Padre Angelo Barbieri (1875-1950), infatti, fu proprio il cosiddetto “auto-organo”, ovvero un meccanismo applicabile a qualsiasi organo da chiesa, che permetteva di suonare musica sacra “in assenza dell’organista”, così da diffondere la musica sacra anche nelle zone rurali più arretrate e avvicinare i credenti a una liturgia più vivace e partecipata.

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